CENTRO SUONO SPORT - L'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, è intervenuto durante una trasmissione della frequenza radiofonica per fare il punto sulla situazione del nuovo stadio dei giallorossi, che dovrebbe essere costruito a Pietralata. Queste le sue parole:
Via libera dall’ultima commissione, ora il progetto andrà in aula. Cosa significa per i tempi dello Stadio?
“È un passaggio importante perché le commissioni si sono pronunciate, quindi si può andare in Aula. Probabilmente ci andremo giovedì prossimo, c'è la possibilità con la votazione del pubblico interesse da parte dell’Assemblea Capitolina, di passare alla fase del dibattito pubblico e, contestualmente, all’avvio da parte della Roma di tutte le attività di progettazione definitiva dell’opera. Così ci sarebbe, immagino tra qualche mese, la consegna di un progetto definitivo, che possa andare nella conferenza decisiva che verrà tenuta dalla Regione e sulla quale dovranno convergere tutti i clienti per dare gli assensi e arrivare poi alla fattibilità vera e propria dell’opera”.
Quali sono gli ostacoli reali, al di là della burocrazia?
“Partiamo dal volume economico dell’opera: 600 milioni di euro. Quindi è un’opera enorme, la principale opera di investimento privato che si fa nella città di Roma e di per sé un’opera di questo genere ha una sua complessità da un punto di vista della fattibilità. C’è un secondo elemento: per la prima volta a Roma si immagina di fare uno stadio dentro la città. Questo significa che bisogna combattere con la complessità di realizzare un’opera dentro il quadrante di una città come Roma, che ha le sue deficienze da un punto di vista trasportistico. Abbiamo scelto di ingaggiare questa sfida perché il quadrante è il più infrastrutturato della città da un punto di vista del trasporto su ferro, perché ha la Stazione Tiburtina con l’Alta Velocità e molti treni regionali ed ha la Metro B che è raggiungibile con varie stazioni dallo stadio. Da questo punto di vista c’è una solidità. Stiamo parlando di uno stadio che può arrivare anche a 62000 spettatori, ci auguriamo che possa ospitare degli eventi importanti, quindi anche con il tutto esaurito, e bisogna fare i conti con questa criticità. In più ci sono quelle legate al fatto di avere un ospedale importante vicino, altri problemi legati al tema delle aree, nel senso che Roma ha nel sottosuolo dei tesori e quando si scava è ovvio che ci possano essere anche dei ritrovamenti. Quindi ci sono tanti possibili imprevisti, però dobbiamo essere anche un po’ ottimisti ed avere la consapevolezza che si stanno facendo dei passi in avanti importanti, poi si arriverà alla fase del progetto definitivo che sarà fondamentale perché è su quello che si esprime la fattibilità dell’opera. Poi quando vedremo finalmente delle ruspe all’opera, potrebbero esserci ulteriori problemi. Questi, però, possono superare se c’è la volontà politica, se c’è la capacità dei nostri uffici, e non ho dubbi su questo, e se c’è la volontà del concessionario di mettersi in campo in modo deciso per realizzare quest’opera”.
Lei ha visto il progetto dello stadio?
“No, ancora non lo ho visto. Adesso sono concentrato su questa delibera”.
Ha avuto modo di conoscere il nuovo Ceo Lina Souloukou? Sarà lei il riferimento con il quale parlare?
“Fino a qualche giorno fa c’era il dott. Berardi come interlocutore diretto, e con lui abbiamo lavorato bene nei mesi scorsi. C’è stato questo avvicendamento ed ho avuto il piacere di conoscere la nuova responsabile, ovviamente noi ci interfacceremo con lei e con il team, che attualmente è lo stesso, quindi sia con le relazioni esterne, che sono rappresentate dalla dott.ssa Bernabé della Roma, sia con tutto lo staff e il team dell’amministratore. Da questo punto di vista c’è un rapporto positivo e variegato perché il team è abbastanza folto”.
Si è molto discusso sui terreni legati allo SDO. La questione è chiusa?
“Questo è un tema che abbiamo affrontato all’inizio. È evidente che quei terreni furono espropriati con la finalità dello SDO, noi stiamo realizzando un’opera che ha un interesse pubblico. Da questo punto di vista ad oggi non vediamo dei problemi insormontabili anche su questo fronte. E’ ovvio che ci sono ancora dei procedimenti in corso da concludere e ce ne saranno altri probabilmente da avviare, di aree non espropriate e che andranno espropriate. Sono delle attività che deve svolgere il concessionario”.
I 600 milioni sono solo per lo stadio o anche per le infrastrutture?
"È il volume complessivo del piano economico finanziario del progetto. Ovviamente le singole opere che dovranno essere realizzate al momento sono state individuate solamente in parte perché alcuni approfondimenti dovranno essere fatti dai tavoli tecnici che dovranno essere svolti per il progetto definitivo. Ad oggi questo è il piano economico finanziario, poi bisognerà capire se ci saranno delle evoluzioni”.
Dei 62.000 spettatori, metà con mezzi pubblici e metà con mezzo privato. È questo quello che chiedete?
“Questo è quello che chiediamo, vogliamo che almeno il 50% possa arrivare col trasporto pubblico. Vogliamo limitare sempre di più il ricorso al mezzo privato, un po’ perché abbiamo un tema legato anche al quadrante, abbastanza congestionato per quanto riguarda il traffico, e un po’ per le politiche che abbiamo messo in campo come Amministrazione, sulla riduzione del traffico veicolare su gomma”.
Che tempistica ci si è dati? Si può arrivare all’inaugurazione nel 2027?
“Sui tempi l’obiettivo che si è posta la Roma è quello che lei ha detto. Noi abbiamo tantissimi passi da dover compiere e ogni passo può avere anche dei possibili ritardi. Un anno fa ho detto che se non ci saranno imprevisti l’obiettivo può essere centrato, ma il percorso dei prossimi mesi non deve avere nessun tipo di problema. Ora siamo concentrati sul prossimo passo, che è quello decisivo: una volta che abbiamo approvato la delibera in Aula, è quello del dibattito pubblico che ci dovrà dire cosa ne pensano i cittadini romani di questa opera e del progetto definitivo. Quando avremo fatto il progetto definitivo, e se per questo ci sarà l’assenso, allora potremo essere un pochino più solidi nel definire una data di apertura dei cantieri e della realizzazione dell’infrastruttura. È un project financing e stiamo parlando di una proposta che al momento è stata fatta dalla società sportiva Roma. È ovvio che la società sportiva non può realizzare da sola quindi o dovrà costituire un veicolo o dovrà essa stessa riuscire a trovare un soggetto che poi realizzi l’opera. Ad oggi il proponente è la società sportiva Roma e da quello che abbiamo sempre ricevuto come informazione, c’è la volontà della proprietà di mantenere in capo a sé anche la realizzazione dell’opera”.