LR24 (FERNANDO MAGLIARO) - Dopo 18 giorni da quando, il 3 ottobre scorso, la Roma ha consegnato il dossier Pietralata, il Comune non sa ancora nulla del progetto Stadio della Roma. L’unica cosa che l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha detto, di fatto, è “non sappiamo nulla. Bisogna attendere”. Nulla sul tema più importante, quello della proprietà e disponibilità delle aree su cui dovrebbe essere costruito lo Stadio. Nulla sui problemi di mobilità (non di sua competenza).
Le domande sono venute dai consiglieri di opposizione, alcuni di provata fede giallorossa (Federico Rocca, presidente del Roma Club Campidoglio, Marco Di Stefano). Domande pertinenti e specifiche cui l’Assessore però non ha sostanzialmente risposto limitandosi alla più classica delle supercazzole: “stiamo lavorando”.
Federico Rocca (FdI) ha posto una serie di domande, la prima e più importante delle quali è stata quella sulla proprietà e la piena disponibilità delle aree su cui dovrebbe sorgere lo Stadio. Nei dati che Rocca ha segnalato, emerge come vi siano almeno 30 particelle catastali pienamente interessate dal progetto giallorosso più un’altra quantità lambita solo parzialmente dallo stesso. E che di queste 30 particelle, da un’analisi sul catasto del Campidoglio, solo 11 sarebbero nella piena disponibilità del Comune. Le altre 19 risultano di soggetti terzi (6 di persone fisiche, 1 di società rintracciabile, 9 di società non rintracciabili per mancanza del codice fiscale, 2 miste e 1 di altro ente pubblico).
Alla richiesta di chiarimenti su questo tema fondamentale, l’assessore Veloccia si è limitato a un laconico “gli uffici stanno lavorando. Bisogna attendere”, anche se da mesi vanno avanti le interlocuzioni fra Comune e As Roma e il progetto sia nelle mani del Dipartimento Urbanistica (sotto cui ricade il catasto) già da 18 giorni.
Dopo di che, Rocca, Davide Bordoni (Lega, subentrato in Consiglio dopo l’elezione della Matone in Parlamento), Dario Nanni (Azione), Marco Di Stefano (UdC -Forza Italia) hanno centrato i rispettivi interventi su questioni procedurali (come si organizzerà la Conferenza di Servizi), di mobilità (mancano analisi approfondite su progetti e costi riguardanti il trasporto, la stazione Quintiliani della Metro B e le strade di collegamento sicuro per le ambulanze fra via Monti Tiburtini e il Pertini), di pubblico interesse (su cosa sarà basato il pubblico interesse allo Stadio?).
Fra le spiegazioni ufficialmente date dall’assessore Veloccia, la principale riguarda l’iter della Conferenza di Servizi preliminare che, in un primo momento sembrava essere limitata a raccogliere i pareri scritti dei diversi uffici e istituzioni coinvolte. In realtà, Veloccia ha spiegato come, dopo l’attuale fase istruttoria, saranno fissate delle vere e proprie sedute tematiche con i diversi soggetti pubblici chiamati a valutare il progetto.
“Abbiamo tutti voglia, al di là del tifo calcistico, di vedere questo stadio realizzato. Lo dobbiamo alla città, alla Roma e suoi tifosi, dopo il pessimo epilogo del progetto Tor di Valle”, dice Federico Rocca. “Per questo oggi in Commissione ho voluto evidenziare la necessità di chiarire al più presto ogni possibile problema per rimuoverlo e arrivare nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi ad avere la nuova casa giallorossa”.
Da ultimo, va registrata la polemica sulla decisione dei presidenti di Commissione Sport, Ferdinando Bonessio (Verdi), e Urbanistica, Tommaso Amodeo (Lista civica Gualtieri), di proibire la partecipazione attiva di giornalisti e cittadini alla seduta: “La partecipazione democratica alla vita amministrativa di un ente pubblico dovrebbe essere un valore cardine a cui ogni PA dovrebbe ispirarsi”, ha scritto in una nota il c capogruppo della Lista Civica Raggi, Antonio De Santis, che ha aggiunto: “Nella odierna seduta congiunta delle Commissioni Sport e Urbanistica, non è stata concessa ai giornalisti la possibilità di porre domande e chiedere chiarimenti - a beneficio di una corretta informazione - su un argomento di grande interesse per la città, vale a dire la costruzione dello stadio della Roma. L'auspicio è che una tale autoreferenzialità, da parte delle commissioni in oggetto, non abbia a ripetersi e che la trasparenza e la partecipazione civica a questi importanti momenti di confronto istituzionale possa essere in futuro incentivata anziché sminuita”.
Contattato, l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, spiega: "Il dipartimento urbanistica ha verificato la presenza dei decreti di esproprio sull'area interessata dal progetto dello Stadio. Ora il Dipartimento Patrimonio nell'istruttoria della conferenza dei servizi verificherà la conclusione dell'iter e il corretto aggiornamento catastale per ogni particella interessata".