Stadio Roma, nessuna indicazione sulle aree nel vertice Gualtieri-Berardi: tutti i dettagli dell'incontro andato in scena per "prendere contatto"

26/01/2022 alle 20:25.
gualtieri-sindaco

LR24 (FERNANDO MAGLIARO) - Nessuna indicazione di aree specifiche: non hanno parlato di Pietralata (che piace al Campidoglio ma non particolarmente alla Roma) o di Tor Vergata (che la Roma non vuole proprio prendere in considerazione) e neanche di Ostiense/Mercati generali/Gazometro (tanti problemi). Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Pietro Berardi, della società giallorossa, si sono incontrati per “prendere contatto”. Un incontro politico, quasi di cortesia e presentazioni (in fondo, Gualtieri è sindaco da poche settimane e Berardi da ancor meno) in cui scambiarsi reciproche assicurazioni di collaborazione futura.

La strada è appena stata imboccata: c’è da sciogliere i nodi sugli assetti societari, sulle norme da utilizzare nel nuovo progetto prima ancora che sulla scelta di una localizzazione precisa.

Un incontro sul metodo, dunque. Al quale, lato Campidoglio, hanno preso parte, oltre il Sindaco, anche il capo di Gabinetto, Albino Ruberti, e gli assessori all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, e allo Sport, Alessandro Onorato.

Lontani dai riflettori: chi scrive ha passato ore davanti il Campidoglio per intercettare i protagonisti dell’incontro. Ma Palazzo Senatorio ha molti ingressi da cui far accedere le persone senza essere intercettati dalla stampa. Chapeau.

L’impegno oltre le parole è quello di iniziare un percorso e nei prossimi giorni verranno fissati altri appuntamenti fra tecnici. Tecnici che in Campidoglio siedono numerosi ma non altrettanto in casa giallorossa.

Tecnici che, prima ancora di identificare un’area (o più di una) da vagliare con attenzione, dovranno risolvere almeno due questioni: la prima, l’assetto societario del futuro proponente. Ad oggi la Roma è rimasta impegolata nei ricorsi al Tar su e, quindi, a stretto rigor di leggi, non può presentare un proprio nuovo progetto. Dovrà quindi essere trovata una soluzione, ovvero la creazione di un nuovo soggetto giuridico “vergine” che, quindi, possa sedersi al tavolino col Campidoglio. Secondo nodo, quello normativo. Prima di tutto la Roma (e il suo nuovo soggetto giuridico) dovrà decidere se vuole avvalersi della legge Stadi con tutte le innumerevoli pecche evidenziate proprio con oppure ricorrere agli strumenti urbanistici ordinari.

Dopo di che, si potrà passare a capire se l’area da utilizzare sarà di proprietà pubblica o privata, elemento che modifica in modo sostanziale le procedure urbanistiche.

Queste sono le operazioni preliminari, necessarie per poi mettersi a discutere sulle vere e proprie condizioni che il Comune reputerà essenziali per concedere il via libera allo Stadio (come le soluzioni agli endemici problemi di mobilità). Operazioni che, lato Roma, richiedono un pool di esperti: esperti nelle materie ed esperti anche nel tessere e mantenere i rapporti con le controparti politiche e tecniche. Un pool che oggi ha, sostanzialmente, solo la testa, Pietro Berardi. Ma che manca di tutto il resto.

@FMagliaro