LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Cagliari-Roma 1-4, assist da Karsdorp e Spinazzola. Roma-Servette 4-0, doppio assist di Celik. Genoa-Roma 4-1, assist di Spinazzola. Il pudore ci vieta di inserire il tocco maldestro di Kristensen che comunque spinge il pallone nella direzione di Lukaku prima che il 90 riesca a ripulirlo, sistemarlo e abbellirlo per il gol al Torino. Roma-Empoli 7-0, assist di Kristensen, stavolta incontestabile.
La fioritura dei quinti, per lungo tempo considerati in via d'estinzione a Roma, è arrivata di colpo a fine estate. Aiutata, certo, dal fertilizzante belga che ora domina l'attacco romanista, dalla morbidezza del terreno offerta dagli avversari trovati ma, anche, per una maggior coerenza tra i percorsi di squadra e le preferenze personali di chi la compone.
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"Il quinto elemento"
Domenica assist di Karsdorp e Spinazzola, col Servette di Celik (x2), contro il Genoa ancora Spinazzola, con l'Empoli da Kristensen: rifinire l'azione esternamente è possibile, quando la squadra rispetta i gusti individuali.— Mirko Bussi (@MirkoBussi) October 10, 2023
La Roma pende a destra, da inizio stagione, come testimoniano le varie fotografie dei comportamenti di squadra. È lì che ricava la maggior ampiezza mentre a sinistra, le caratteristiche e il piede preferito di Spinazzola, El Shaarawy o Zalewski, tolgono metri rispetto alla linea laterale. Anche a Cagliari, la mappatura dei tocchi mostra come la squadra di Mourinho abbia sorpassato gli uomini di Ranieri a destra. Perché lì, di base, dimora anche Dybala, accentratore inevitabile degli sviluppi. Sempre lì si fa rintracciare più facilmente Lukaku. A destra, però, la Roma ha terzini rigenerati da quinti, giocatori lineari, che gradiscono il binario, hanno capacità organiche ma soluzioni tecniche ridotte allo stretto necessario. Che tocchi a Karsdorp, Celik o Kristensen, le differenze appaiono spesso impercettibili. E allora, che corrano.
Come avviene nella transizione dello 0-2 a Cagliari, quando la rapidità di sviluppo dal duello vinto da Ndicka fino al lavoro di Lukaku e Dybala, apre la strada all'olandese che dal lato corto dell'area può sfoderare il cross più malefico, quello che passa tra portiere e difensori avversari, trovando significato nel petto del 90. Un po' quello che era successo pochi giorni prima in Europa League: un'altra transizione, stavolta aperta dal recupero offensivo di Belotti, un'altra corsa in profondità di Celik che di prima si rivolge a Lukaku. La velocità della giocata permette di ridurre la precisione tecnica, col pallone che stavolta non è così tagliente come quello più recente di Karsdorp, ma impedisce comunque un corretto riposizionamento degli avversari.
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Per caratteristiche, Karsdorp (come i suoi colleghi di destra) offre il meglio quando viene stimolato sulla corsa. Come nella transizione dello 0-2.
Qui l'olandese confeziona la palla più velenosa: quella che scorre tra portiere e difensori avversari. pic.twitter.com/270FyDqXzm— Mirko Bussi (@MirkoBussi) October 10, 2023
Cambia la corsia, cambiano i giocatori, mutano le caratteristiche e differiscono, di conseguenza, gli sviluppi e gli effetti. Come scrivono chiaramente gli ultimi due assist di Spinazzola, tra i quinti più atipici della generazione. Il piede invertito e le convergenze che lo rendono più assimilabile ad un esterno alto che a un classico pistone esterno, gli consentono di accentrarsi con maggior efficacia. Se da un lato, infatti, le situazioni ideali scorrono in transizione o dopo costruzioni che scompongono l'avversario, come fu per Kristensen contro l'Empoli, da questa parte si possono schiodare più facilmente i blocchi più compatti.
Nello 0-1 della Roma a Cagliari, infatti, la presenza di sardi negli ultimi metri è decisamente più alta dei romanisti (8 contro 4...). Ma l'abilità nel maneggiare il pallone di cui è accessoriato Spinazzola gli consente di risultare ipnotico e addensare su di sé attenzioni che cadranno dai compagni nelle vicinanze. Come per Aouar, che grazie anche a una composizione difensiva sgrammaticata del Cagliari, viene trovato dietro due avversari attirati dall'esterno romanista.
Succede anche a Genova, nell'unico sorriso della serata. Quando la lunga cavalcata di Spinazzola a sinistra viene raddoppiata dalle sentinelle di Gilardino, poi la sterzata per apparecchiarsi il destro preferito e l'abilità tecnica fanno il resto per arrivare da Cristante che può approfittare della distanza tra centrale e quinto opposto. Questione di gusti personali, quelli dei calciatori, e menù di squadra. Che quando s'incontrano offrono i pasti migliori.
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Se Karsdorp, Celik, Kristensen (vs Empoli), respirano meglio in campo aperto (transizioni o simili, appunto), l'atipicità di Spinazzola è nelle sue doti da incantatore che attirano raddoppi e scompensano i blocchi bassi.
Come nei suoi ultimi 2 assist. pic.twitter.com/XvwzktZeoM— Mirko Bussi (@MirkoBussi) October 10, 2023