Attacco all'Europa

19/01/2025 alle 09:41.
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Ci sono dei pregiudizi che è difficile scrollarsi di dosso. Anche per un signore come nieri che a 73 anni non deve dimostrare più nulla a nessuno. Eppure, alzi la mano chi non ritiene Sir Claudio un allenatore più incline alla fase difensiva che a quella offensiva. Pragmatico nel voler utilizzare il lessico italiano; un minestraro per dirla alla romana. Eppure la carriera dice il contrario, non ultima la sua esperienza alla Roma. Quando Ranieri è arrivato, ormai due mesi fa dopo il ko interno con il Bologna (2-3), la squadra - a due punti dalla retrocessione - segnava con il contagocce. (...)  A Claudio sono servite due partite per trovare la quadra (Napoli e Atalanta). Poi, è iniziata la fiera del gol. Due al Tottenham in Europa League, quattro al Lecce e alla Sampdoria in coppa Italia, tre al Braga in Europa e al Genoa; cinque al Parma, due nel derby e con il Bologna, uno a San Siro. Unico passaggio a vuoto a Como. Una media-reti che è lievitata così a 2,16 e sarebbe anche superiore togliendo le prime due partite con Napoli e Atalanta in campionato (2,6). Ma tant'è, la cura Ranieri è sotto gli occhi di tutti. (...)  È la forza di Tinkerman, l'aggiustatore, che ha sempre ricordato di non essere uno che si innamora dei sistemi di gioco. Così anche se in carriera ha spesso e volendbri preferito la difesa a quattro, gli sono bastate due partite per virare a tre. Il rischio che si corre però con Ranieri, è sempre banalizzare o far passare in secondo piano il lavoro che poi effettua sul campo con il concetto di serenità. Quante volte in queste settimane, tra addetti ai lavori, media e i diretti protagonisti (ultimo El Shaarawy nel post-gara con il Genoa), avete ascoltato che il merito più grande del tecnico è stato quello di aver riportato la tranquillità nella squadra? Vero, certamente. Ma c'è di più. Il fatto di optare per cose sempli-ci non vuol dire non avere idee. E in alcuni casi (come il rilancio di Hummels, Paredes e Pellegrini) anche coraggio. Trasformare in due mesi una squadra prevedibile e orizzontale in una verticale (ora tra l'altro è sesta per clear shots, quando era quindicesima prima del suo arrivo) e iperoffensiva non è da tutti. Regalare continuità, gioia di divertire e divertirsi a Dybala, nemmeno. E probabilmente tutto ciò si dà troppo per scontato. Come riascoltare il Grazie Roma di Venditti a fine partita, rimasto silente per diverse settimane in stagione.  (...)

(Il Messaggero)