IL TEMPO (F. BIAFORA) - Sarà ancora Juric a sedersi sulla panchina della Roma nella sfida di domani contro il Torino. A meno di 48 ore di distanza dall'umiliante sconfit-ta in casa della Fiorentina, la dirigenza giallorossa ha scelto di andare avanti, almeno per un' altra partita, con l' allenatore croato. Poi chissà, sarà il campo a parlare. Da parte della famiglia Friedkin non è arrivata infatti alcuna scelta pesante: né un esonero, dopo poco più di un mese dall'assegnazione dell'incarico in sostituzione di De Rossi, né una conferma impegnativa, che blindi il futuro della guida tecnica fino alla fine della stagione, senza se e senza ma. Come era a parole giusto qualche giorno fa. I texani, in compagnia del ds Ghisolfi, hanno valutato tutte le opzioni sul tavolo e ieri, intorno all'ora di pranzo, hanno dato il semaforo verde per la permanenza di Juric, che oggi si presenterà in conferenza stampa alle 12. L'idea che circola nei corridoi di Trigoria è che si voglia cercare di fare di tutto per evitare di vedere il quarto tecnico diverso nel 2024, dando una sterzata all'attuale rotta: non c'era infatti migliore occasione di un ko del genere per dare il benservito a Juric e cambiare. Cosa però non accaduta. E inol-tre non risultano accordi già chiusi con un altro allenatore: Ranieri, Mancini, Allegri, Terzic, Potter, Sarà, Xavi e Schmidt sono gli svincolati più in vista a cui ci si potrebbe rivolgere. La speranza è quindi che davanti ai quasi 60mila dell'Olimpico - i pienoni e la corsa all'ultimo biglietto sembrano ormai un lontano ricordo - possa arrivare una svolta dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. Senza assistere nuovamente ad un gruppo di giocatori che va in campo con una grinta pari a quella di un'amichevole e ad un tecnico che per cercare una scossa fa due sostituzioni al 30', non cambiando nulla sul fronte tattico. Nel caso in cui i segnali fossero però negativi non ci sarebbe altra scelta di un addio a Juric: andare avanti così e non intervenire sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di ciò che rappresenta la Roma. Oltre all'ex Genoa, che ha reputato costruttive le discussioni, anche pesanti, degli ultimi giorni con lo spogliatoio, sono gli stessi calciatori a dover fornire un segnale, così come gli è stato fatto capire al termine dell'allenamento di ieri dai tifosi presenti fuori Trigoria. «Ritorneremo ragazzi. Noi diamo veramente tutto ogni partita, domenica è stato un disastro. Anche io mi devo svegliare. Chiunque indossa questa maglia dà sempre il massimo, fidatevi di me. Il gruppo squadra e l'allenatore sono la stessa cosa, fidatevi di noi. Noi siamo concentrati sul campo e sappiamo di dover dare di più», le rassicurazioni di Mancini, vicecapitano e il principale «antagonista» di Juric al Franchi. Anche Saelemaekers, ancora out per infortunio, ha cercato di rassicurare i romanisti: «Queste cose succedono in tutte le squadre. So che è difficile per voi ma dovete capire che anche per noi lo è. Noi proviamo a dare tutto, a volte dai tutto sul campo ma non riesci a ottenere i risultati e questo può capitare. Tutti noi vogliamo dare il 100%». Sarà... Già domani con il Toro, che ha quattro punti in più della Roma, c'è bisogno di vedere delle risposte. Altrimenti la rivoluzione, per ora rimandata, sarà inevitabile.