Francesco Totti è serissimo. Ed è questo il problema. Crede davvero di poter tornare a giocare, rimettendosi in forma nel giro di due mesi, e di essere al livello della serie A. Addirittura di poter fare la differenza. L'umiltà questa sconosciuta, ma quella forse non c'è mai stata e allora sorvoliamo. Ma la consapevolezza di sé, del proprio fisico e della richiesta del calcio? È possibile che un ex calciatore professionista non si renda conto del livello richiesto per giocare in serie A? Totti non sembra aver la minima idea di quanto sia dispendioso il calcio di oggi. Pensa semplicemente che il livello sia bassissimo, così basso da consentire a un 48enne fermo da 7 anni di allenarsi due mesi e tornare a giocare. (...) La carriera da professionista si è chiusa sette anni fa, giugno 2017, grazie e buon futuro. Che poi, già che ci siamo, diciamo tutta la verità: a livello fisico, Totti ha fatto fatica anche negli ultimi anni da professionista. Era il motivo per cui Spalletti lo inseriva nei finali: il ritmo calava e lui poteva giocare da fermo. (...) Totti ha detto di avere ben due proposte dalla serie A. Avesse detto una, sarebbe quasi stato credibile. Due no, non ci si può credere, ma cosa dicevamo dell'umiltà? La società a cui è venuto questo pensiero sarebbe il Como. Peccato che l'idea, sempre secondo i beninformati, sarebbe più di comunicazione che non di calcio. Prendere Totti e fargli giocare qualche minuto a salvezza conquistata per renderlo il più anziano calciatore nella storia della serie A. Sarebbe il volto di una campagna pubblicitaria, cosa che già è per lo sponsor di maglia dell'Inter. (...) Dato che il Como è una società seria che sta facendo bene per sé e per il nostro calcio, l'idea-Totti rimarrà... un'idea di Totti. Perché il ritorno a fini di marketing non sarebbe così efficace come sedicenti esperti sostengono. (...)
(Libero)