Secondo Theodor Herzl con una bandiera puoi portare la gente dove vuoi. Anche illuderla, forse. I romanisti sperano non sia questa l’intenzione di Friedkin con l’investitura di De Rossi, figlio di Roma e vanto di un’intera tifoseria. Di sicuro la bandiera di Daniele sventolerà, a prescindere dai risultati, tanto è l’amore che la gente nutre nei suoi confronti; e chissà che questo arrivo non spalanchi pure un’altra porta, la stessa che Mourinho aveva lasciato socchiusa più volte: il Totti-bis da dirigente. Francesco andò via ai tempi di Pallotta, prendendo altre strade, ma il richiamo delle origini è rimasto forte.
Fino alla chiamata di DDR l’attuale proprietà non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi di legare il club ai personaggi che ne hanno scritto le pagine più belle nel segno dell’appartenenza – Bruno Conti c’era già prima di Dan e Ryan – ma il varco è stato aperto e il legame di fratellanza tra Francesco e De Rossi può riportare le cose nel loro ordine naturale. [...]
(Corsport)