A lanciare l'allarme è Gianni Battistoni, presidente dell'Associazione via Condotti. «C’è bisogno di interventi specifici per evitare che si ripeta quello che è successo a Napoli qualche settimana fa: secondo me bisognerebbe chiudere le porte del centro di Roma, vorrei sapere cosa farà il prefetto», spiega all'Adnkronos, parlando del possibile arrivo degli ultrà del Feyenoord, nonostante il divieto di vendita di biglietti per la partita contro la Roma allo stadio Olimpico non solo ai residenti a Rotterdam, ma a tutti gli olandesi. Il provvedimento è stato firmato ieri dalla vicaria del prefetto Raffaela Moscarella.
Sui social continuano gli avvertimenti a distanza fra tifosi della Roma e del Feyenoord: le autorità olandesi ancora non hanno deciso se limitare o vietare anche loro la vendita di biglietti ai tifosi romanisti, che comunque saranno seguiti da poliziotti italiani.
Il rischio scontri in Olanda è molto alto, forse anche di più che a Roma. Sia per il clima incandescente ormai da anni fra le due tifoserie sia rispetto al fatto che gli ultrà del Feyenoord sono gemellati dal 2019 con quelli del Napoli, in guerra con i giallorossi dall'omicidio di Ciro Esposito nel 2014 per mano di Daniele De Santis: secondo chi indaga ci sarebbero loro dietro all'agguato fuori dallo stadio Olimpico nelle settimane scorsi di un gruppo di tifosi della squadra di basket della Stella Rossa di Belgrado (anche loro gemellati con gli azzurri) per rubare gli striscioni dei Fedayn. Senza contare la guerriglia dell'8 gennaio scorso fra ultrà romanisti e napoletani sull'autostrada A1 all'altezza di Arezzo, con il successivo divieto di trasferta per le due tifoserie.
Il divieto non riguarda la libera circolazione degli olandesi, per cui gli ultrà possono arrivare a Roma come turisti, anche senza biglietto per l'Olimpico. E alcuni pacchetti di viaggio per il 20 aprile sono già stati venduti.
(Corsera)