Finisce così 1-0 tra l’incredulità dell’Olimpico che ha visto, almeno per 20 minuti nel primo tempo, la miglior Roma della stagione. E siccome siamo in vena di paradossi, singolare che sia accaduto senza Dybala in campo. Paulo, infatti, si era dovuto arrendere nel riscaldamento pre-gara per un affaticamento al flessore sinistro che ora lo costringerà a saltare la convocazione con la Nazionale argentina. Destino simile per Pellegrini che invece ha deciso di stringere i denti, soffrendo, ma vedendo il suo raggio d’azione limitato. Anche lui non risponderà alla chiamata del ct Mancini. Mourinho merita un capitolo a parte. Perché se è vero che Gasp prepara la partita come un giocatore di scacchi arretrando De Roon in marcatura su Zaniolo e avanza Scalvini in mediana per fronteggiare i ciclopi giallorossi, Mou riesce comunque a trovare la contromossa, allargando Nicolò e chiedendo a Abraham di buttarsi negli spazi. Dopo l’1-0 nerazzurro, la Roma ha almeno tre palle-gol clamorose che non sfrutta. Inevitabilmente sale sul banco degli imputati Tammy che se ne divora almeno un paio a tu per tu con Sportiello. Si torna così ai famosi numeri e all’assenza di Dybala. Nessuno ha chiaramente la controprova ma se ieri ci fosse stata la Joya, almeno una delle tante occasioni create, avrebbe avuto esito diverso.
(Il Messaggero)