L’ordine del giorno indica nei diritti televisivi il tema centrale della discussione dell’assemblea di Lega di oggi: l’attualità però è travolgente. Per la prima volta in video collegamento le società si ritroveranno dopo l’annuncio della creazione (e immediata abolizione) di un torneo europeo alternativo e riservato esclusivamente all’elitè: è molto probabile che i club chiedano conto ai tre ex scissionisti. Andrea Agnelli è stato co-ideatore, con Florentino Perez, della Superlega; e allo stesso tempo resta uno dei membri della commissione interna (con lui De Laurentiis, Fienga, Fenucci e Campoccia) impegnata a negoziare con i fondi interessati a una quota di minoranza della Lega. Peccato che le due posizioni siano in netto contrasto tra loro. Il dietrofront di Agnelli ormai è noto e le ragioni della retromarcia evidenti: è per questo motivo che molti presidenti valutano l’ipotesi di una causa per danni al collega juventino, considerato dalla maggioranza il primo colpevole del fallimento dell’operazione. I diritti tv avranno spazio: verrà approvato il pacchetto 2 (3 gare in co-esclusiva) per essere poi rimesso all’asta. L’offerta di Sky da 87,5 milioni all’anno era stata rifiutata. Proprio Sky ha presentato ricorso al Tribunale contro l’assegnazione degli altri pacchetti a Dazn: contesta la presunta violazione della Legge Melandri, che vieta a un singolo operatore di acquistare tutti i diritti.
(gasport)