IL TEMPO (E. MENGHI) - In tempi di «manine» tecniche e politiche non poteva mancare quella di Dzeko, calcistica, europea, romanista. Tripletta col Viktoria Plzen, doppietta con il CskaMosca, in Champions League non la smette di fare il fenomeno e colleziona numeri incredibili. Per la prima volta in carriera ha realizzato due marcature multiple consecutive nella competizione, e lo ha fatto nel giorno delle 150 presenze con la maglia giallorossa. Bomber a tutto tondo, come la cifra raggiunta ieri sera: 80 gol con la Roma. E il settimo miglior marcatore nella classifica all time, ha superato Volk e ha messo nel mirino Delvecchio, ora 3 reti sopra di lui. Il peso specifico del bosniaco si avverte soprattutto nelle grandi notti, è lì che si vedono i suoi sorrisi più belli: «In Champions facciamo benissimo,
sono contento, ma posso fare meglio anche io». Lui, in realtà, in questa competizione è il capocannoniere con 5 gol a pari merito con un certo Messi, e ha fatto anche meglio della Pulce nell’anno solare, facendo centro 10 volte e staccandolo di due lunghezze, ma una verità la dice Edin: c’è una Roma in Europa, bella, convincente, e una sperduta in campionato. Discontinua. «Tre giorni fa - analizza l’attaccante - dovevamo vincere e fare di più, lo abbiamo fatto e adesso ci serve più qualità e continuità in tutta la squadra, prima io e
anche tutti gli altri. Dobbiamo guardare al primo posto nel girone, andiamo a giocare a Mosca e proveremo a vincere: sicuramente non si può perdere». L'atteggiamento è stato giusto fin da subito, il primo gol di Dzeko è frutto di una rete di passaggi da record: 29 i tocchi con cui è stata costruita l’azione vincente, una geometria che non si vedeva in Champions da Barcellona-Celtic del 2017 (gol dell’ex giallorosso Digne). Di Francesco una tirata d’orecchie la dà lo stesso al suo bomber, che «se avesse segnato domenica sarebbe stato meglio. Lui è un grande professionista, a volte sembra svogliato, ma prepara le partite al meglio, sembra indolente, è vero, mi sembra più portato nel giocare la sera, fa partite differenti, come Napoli o Milan lo scorso anno. Mi auguro che sia nuovamente la strada da
cui ripartire». Da vero trascinatore. Non a caso c’è la sua «manina» in 22 gol su 41 della Roma in Champions, 15 li ha firmati lui, le altre 7 volte ha realizzato gli assist per i compagni. Totti nella massima competizione si fermò a 17 reti in 57 presenze. Il capitano di oggi, De Rossi, è già proiettato sul futuro: «Ci aspettano due trasferte difficilissime, siamo indietro in campionato e non ci piace la nostra classifica. Dobbiamo fare qualcosa per ritornare tra le prime 4, ci sono tante squadre che vanno forte, a parte la Juve che è perfetta». Il numero 16 si sente tranquillo, "ho compagni forti e quindi posso trovare la
condizione nella maniera migliore», probabilmente stringerà i denti anche al San Paolo. Di Francesco torna a battere sul tema degli atteggiamenti per spiegare gli alti e bassi della squadra: «Le partite non si possono preparare 2 ore prima. Non deve più accadere».
Dzeko fa volare la Roma
24/10/2018 alle 15:30.