IL TEMPO (A. AUSTINI) - Di Francesco la chiama «smania», di sicuro è un’attesa lunga e snervante. Per Schick, la Roma e la gente che lo ha accolto con entusiasmo e ora lo aspetta come l’uomo della possibile svolta. L’attaccante ceco non è ancora pronto a giocare e difficilmente sarà convocato per la gara di sabato con il Napoli. Il percorso di recupero in realtà è completato e da domani Patrick verrà «riconsegnato» allo staff tecnico. Fino a ieri, quando ha lavorato in palestra, era nelle mani degli addetti al recupero infortunati, con l’obiettivo di smaltire il problema muscolare al flessore della coscia sinistra che si è riacutizzato dopo i pochi minuti giocati nel finale di Roma-Verona, gli unici finora in giallorosso in gare ufficiali. I medici e Di Francesco a quel punto hanno deciso di «resettare» il suo fisico, poco allenato negli ultimi mesi a causa dell’aritmia accusata durante le visite mediche con la Juventus, che ha fatto saltare il suo passaggio in bianconero e lo ha poi costretto a fermarsi completamente per diversi giorni, in modo da ottenere la nuova idoneità agonistica provvisoria. Aspettando quella definitiva a dicembre. Arrivato alla Roma a fine mercato, ha provato a mettersi subito in pista ma non era preparato a farlo a causa di un tono muscolare insufficiente: l’infortunio è stato una logica conseguenza. Da domani comincia una nuova storia e, piano piano, Schick tornerà a sentirsi coinvolto nella Roma. All’inizio farà solo una parte del lavoro con i compagni, il rientro in gruppo sarà graduale e non avrà tempo sufficiente per recuperare la condizione e convincere Di Francesco a considerarlo una carta da giocarsi col Napoli.
Visto che quattro giorni dopo si torna in campo a Londra in casa Chelsea e in Champions la panchina è più corta (sette uomini), appare più logico immaginare l’ex doriano di nuovo a disposizione per la trasferta nella Torino granata del 22 ottobre. L’altro lungodegente Karsdorp è più avanti nella tabella di marcia e da domani, anche lui a tappe, potrà partecipare agli allenamenti «veri», con possibile convocazione per la gara col Napoli, seppure solo simbolica. «Mi auguro di riavere Karsdorp e Schick – ha detto ieri Di Francesco all’inaugurazione di un club a lui dedicato a Dragonara in Abruzzo – lo valuteremo all’inizio settimana prossima. Patrick convocato? Ce lo auguriamo ma a Roma a volte si ha troppa smania di recuperare “nomi” importanti, invece è più corretto farli arrivare nelle condizioni migliori». Poi il punto sugli altri infortunati: «De Rossi sembra più vicino al rientro, Pellegrini spero di poterlo inserire in gruppo a metà settimana». Già guarito Perotti, serve invece ancora qualche giorno per Strootman, che sabato al massimo andrà in panchina, mentre Defrel punta a tornare a Torino nella migliore delle ipotesi. Col Napoli servirà gente pronta e preparata a una gara che può già indirizzare il campionato. «È uno dei tanti esami – analizza il tecnico – come lo era la gara di Milano. Per la Roma non finiscono mai e il prossimo è importante. Determinante sarà pareggiare la grande qualità del Napoli, quella di “offenderli” come loro fanno con gli avversari, riportare le dinamiche della gara dalla nostra parte. Sarà difficile ma mi aspetto una bellissima partita». C’è una nuova aria di fiducia, persino negli ipercritici come D’Alema che ha poi chiesto scusa a Di Francesco. «Mi fa piacere» ride Eusebio. Ci vuole ben altro per piegarlo.