IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Walter Sabatini presenta: L'evoluzione del direttore sportivo. A Roma Tre, davanti a tanti studenti. Come sempre si lascia andare ad osservazioni, commenti, frecciate e dichiarazioni d'amore per la sua ex squadra: «Per me è una giornata infausta: è quasi ufficiale il nome del prossimo ds della Roma. È stato descritto come un uomo straordinario e un autore di grandi gesta: lo confermo e lo sottoscrivo. Ma lui viene presentato come Re Mida, come un deus ex machina, mentre io sono stato presentato come un ex squalificato e laziale. Si troverà con un asset da 200 milioni che gli consentirà di smantellare e ricostruire la Roma. Ma non credo che lo farà perché è già una squadra forte». Poi una frecciata a Pallotta: «A chi auspica una politica di giovani dico che si potrà verificare nel new deal della Roma. Fino a qualche giorno fa non è stato possibile».
LUCIO NON ANDARE VIA Sull'ipotesi di Spalletti in bianconero: «Lo auguro alla Juve, ma spero che voglia restare alla Roma dato che sarebbe una perdita enorme. Sta provando a cambiare la mentalità e merita di vincere perché è l'unico in grado di farlo». Sul rapporto tra il tecnico e Totti: «Ha dovuto dire cose impegnative andando in rotta di collisione con lui. È un problema gestire Francesco nella sua fase declinante». Sabatini torna anche su alcuni calciatori che ha portato a Trigoria: «Manolas? Immagino si stia imponendo sull'adeguamento. Nainggolan? Quando pagai la sua metà 9 milioni mi hanno dato del cianotico e dell'avvinazzato. Ora ne vale 60». Salva anche Ibarbo e Doumbia, ovviamente anche Dzeko (50 gol in Nazionale). «Sapevo che si sarebbe ripreso».