IL TEMPO (A. SERAFINI) - Le lunghe scalinate di Perugia spaventerebbero chiunque, ma parlare di calcio è sempre un buon motivo per concedersi uno sforzo in più. Walter Sabatini non ha perso l’occasione di ritornare sulle strade di casa per partecipare al Festival delle Letterature in Lingua Spagnola, nella giornata dedicata alle storie del pallone e di chi, come lui, è sempre disposto a raccontarle. L’aspetto poetico affidato ai percorsi del passato dell’ex tecnico argentino Angel Cappa, ha poi lasciato spazio ai giorni nostri e al futuro del ds, che a margine della conferenza si è intrattenuto sulle tematiche attuali del mondo giallorosso.
C’è una trattativa aperta con il Chelsea per Nainggolan?
«Non credo che Radja andrà via».
Discorso valido anche per Pjanic?
«Forse neanche lui parte, dipende se riuscirò a compiere una manovra a coda di gatto maculato... ».
La Roma è costretta sempre a tenere i conti sotto controllo. Lei è ottimista o pessimista?
«Fatemi una domanda di riserva».
Totti rinnova?
«Con queste prestazioni ha fatto decadere ogni discorso. Il contratto se lo merita. Io ero contrario perché un campione quando smette, deve essere un giovane dirigente e non un vecchio calciatore: ricominciare una nuova nuova preparazione può essere dura. Poi è stato bravo Spalletti a stimolarlo e le ultime gare sono state sovrannaturali».
Sarà ancora a Roma il futuro di Dzeko?
«Lui vuole restare. Ammesso che non ci chieda di andare via, per la Roma rimarrà una risorsa. Anche il primo anno a Wolfsburg e a Manchester fece un po' di fatica: considerando la definizione affibbiata di reietto, comunque ha segnato 10 gol».
Problemi per Rudiger?
«No, lo riscatteremo sicuramente».
Digne?
«In questo momento non abbiamo l’accordo con il Psg, ma io lo vorrei tenere».
È possibile rinnovare il prestito di Szczesny?
«Dipende, se l’Arsenal sarà disposto ad abbassarsi al livello di noi comuni mortali... ».
Intanto arriva Alisson.
«Siamo felici di accoglierlo e sicuramente non andrà in prestito. È il portiere della nazionale brasiliana, quindi se Szczesny rimarrà in caso si giocheranno il posto».
In tanti torneranno a giugno dai prestiti.
«Iturbe rimarrà a Roma di sicuro, su Ljajic non penso che ci siano particolari problemi, neppure con il suo procuratore. C’è una sorta di promessa tra noi, vedremo se sarà rispettata. Doumbia è una situazione più complicata, perché Seydou ha deciso di prendere una strada difficile: secondo me la Premier League non è un campionato adatto alle sue caratteristiche. Lo vuole il Leicester? Io non ho ricevuto niente poi se qualcuno ha intrapreso dei discorsi "testaccini" diretti allora non lo so».
E Paredes?
«Sicuramente si aggregherà a noi chiusa la stagione, poi sarà l’allenatore ad intraprendere tutte le valutazioni».
Riscatterete El Shaarawy?
«Col Genoa ha giocato una gara perfetta, sul suo futuro in giallorosso non sono preoccupato, 13 milioni per il riscatto mi sembra un cifra giusta».
Le piace Diawara?
«È molto bravo».
Per Caceres è fatta?
«È un’ipotesi, come altre, ma non è un affare chiuso».
È vero che stava per prendere Acerbi?
«Può essere un giocatore da Roma, ma ha 29 anni, è già stato al Milan ed è ritornato indietro. Non significa che sia bollato per sempre, ma sono degli aspetti da considerare».
Dembelé è un obiettivo?
«Purtroppo è già andato a cifre impensabili, 40-50 milioni è una valutazione inavvicinabile. Anche Batsuhauay costa tanto».
Possibile invece un ritorno di fiamma per Benatia?
«È una pista difficile».
Crede nel secondo posto?
«Certo che ci sì, come sono convinto che il Torino in una giornata speciale giocherà un’ottima partita con il Napoli».
Sensazioni sul ritorno di Strootman?
«Ha perso due tre contrasti e lui di solito non è abituato. Ora son sicuro che non avrà intoppi per i prossimi 10 anni, darà una svolta alla squadra. Resterà con noi».
Alla fine invece Sabatini rimarrà alla Roma?.
«Sì, ma il mio pensiero non va oltre il 30 giugno».