IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Garcia è il passato, Spalletti il presente. Lucio, il vecchio che torna nuovo, che torna nel futuro. Strano ma vero, perché la gestione americana, dopo l’esperienza negativa di Zeman (scelta per altro non digerita all’epoca da tutti i dirigenti), aveva rinunciato a ricorrere a personaggi che hanno già lavorato a Trigoria e che magari hanno ancora contatti con l’esterno, quindi poco gestibili. Spalletti può pure essere considerato un passato pericoloso ma è un passato che ha vinto (non solo allo Zenit) qualche trofeo: due coppe Italia e una Supercoppa (uno scudetto sfiorato e uno non proprio perso in maniera limpida). Garcia ha portato soldi, per via dei due secondi posti conquistati, ma risultati concreti zero. Risultati che hanno fatto bene alle casse del club, ma che i tifosi apprezzano fino a un certo punto. La Roma, più o meno formalmente, ha ringraziato il suo ex allenatore dopo averlo scaricato. “L’AS Roma rende noto di aver sollevato dall’incarico di responsabile tecnico della prima squadra il sig. Rudi Garcia e i suoi assistenti Frederic Bompard e Claude Fichaux”, il comunicato del club, con appendice parlata: «A nome mio e di tutta l’AS Roma – ha dichiarato il presidente James Pallotta – desidero ringraziare Rudi Garcia per l’importante lavoro svolto sin dal suo arrivo in Società. Insieme abbiamo vissuto momenti positivi ma riteniamo che questo sia il momento giusto per cambiare». Adieu. Garcia è stato ringraziato, più o meno formalmente, anche dai calciatori. Totti, ad esempio, ha pubblicato una sua foto con Garcia; Strootman gli ha dedicato belle parole. Così come Castan, Manolas etc. Tutto dovuto, anche sentito. Da oggi si cambia volto. E’ il volto di Lucio, lo Zar.
LA PRIMA POMERIDIANA - Spalletti torna da Miami (con Baldissoni), all’ora di pranzo. In tempo per dirigere, seppur demolito dal blitz in Florida, il suo primo allenamento (ieri in campo c’era Alberto De Rossi). Porterà con sé il suo vice storico, Marco Domenichini, e Daniele Baldini. Spalletti (che sarà presentato sabato) negli anni si è perso per strada il preparatore dei portieri Andriano Bonaiuti (ora all’Inter), Paolo Bertelli (fido di Antonio Conte), più Aurelio Andreazzoli, che ha finito il suo rapporto con la Roma quest’anno. Spalletti vorrebbe con sé un’altra persona, tipo Max Tonetto (che sostiene di non essere stato contattato), o Simone Perrotta. Vedremo.
LUCIO E JIM, IL DIALOGO - Spalletti, e se n’è reso subito conto, troverà un’ambiente totalmente diverso da quello che ha lasciato sei anni e mezzo fa. Prima c’era una gestione famigliare, oggi una società strutturata in maniera più ampia. Se n’è reso subito conto conoscendo a Miami James Pallotta e Alex Zecca, uomo e confidente del presidente e suo grande estimatore, e Mauro Baldissoni, dg inviato negli States per buttare giù i documenti per il contratto, che sarà di un anno e mezzo. Tutti (o quasi) convinti di Spalletti, Pallotta e Zecca i più entusiasti. Lucio si è confrontato con il presidente: Jim gli ha ricordato la forza della squadra, Lucio si è detto d’accordo. Il gruppo ha qualità (ma è incompleto e Spalletti lo sa), il problema è che è giù atleticamente. Si ritorna a correre e a lavorare duro. Il nuovo tecnico conoscerà oggi il gruppo, riabbraccerà Totti e De Rossi (più De Sanctis) con i quali in passato, andando via, ha avuto qualche piccolo problema di comunicazione. Incomprensioni superate. E’ passato tanto tempo. Si ricomincia da zero. Con un nuovo Spalletti. E con un’altra Roma.