LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Togliamo di mezzo l'arbitro. A quello, semmai, pensa Mourinho. Laddove negli ultimi diciotto anni nessun presidente-dirigente-consulente-allenatore della Roma ha mai sposato una linea retta e decisa sul fronte arbitrale, finalmente c'è un allenatore che indica la strada. Nel recente passato ci provarono Petrachi, ghettizzato in modo autolesionistico dai suoi colleghi dirigenti romanisti, e Fonseca, che due volte alzò la testa e due volte fu bastonato, anche in questo caso mai supportato dai dirigenti del club, alcuni dei quali, magari ancora nei quadri, non vedevano l'ora che fosse esonerato.
Sorge quindi spontaneo sperare che Friedkin abbia appurato che ci sia una linea che venga seguita da tutti, perché in passato le diatribe interne hanno devastato la Roma assieme alle invidie, sempre interne, più di quanto abbiano fatto gli avversari. Finalmente a parlare eventualmente di arbitri c'è un allenatore che vale il triplo della serie di dirigenti che da quasi venti anni hanno sposato la passività più che il bon ton. La lista? Presto fatta: Baldini, Rosella Sensi, Pradè, Montali, DiBenedetto, Baldissoni, Fenucci, Sabatini, Monchi, Pallotta, Fienga.
Mai una parola, mai una ribellione, per motivi di opportunità, di debolezza, o semplicemente per incapacità dirigenziale. L'ultimo a battagliare fu Franco Sensi, dopo gli scempi del 2002-03. Ammessi persino dai designatori arbitrali dell'epoca. Dopo diciannove anni di politica arbitrale patetica della Roma, finemente si torna ad alzare la voce. Quindi, agli arbitri, ci pensa Mourinho (ma non basta). Il resto sono venticinque minuti regalati all'avversario. Un'infinità. Errore grossolano. Commesso da tutti. Perché nessuno è immune da critiche. Poi però si guarda avanti, e allora si fa l'inventario.
Ricordate Zaniolo? Quello che pochi giorni fa era già diventato un caso? Nel derby è stato forse l'unico a salvarsi. Passi avanti verso la migliore condizione che restituirà alla Roma uno dei migliori calciatori italiani. Quindi lo spirito di reazione. Ingiustificabile la metà del primo tempo regalata alla Lazio, ma quantomeno non c'è stato il crollo tipico di certe partite. Una Roma imperfetta ha saputo comunque restare in vita. Il resto è migliorabile, la Roma ha tante imperfezioni. Chi pensava che la Roma di Mourinho le avrebbe vinte tutte, forse non aveva mai visto la Roma negli ultimi tre anni.
In the box - @augustociardi