LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Il mercato di gennaio non serve solo per riparare danni ingenti. Offre opportunità per il salto di qualità, presenta giuste alternative per completare l’organico e propone operazioni da anticipare di sei mesi sottoforma di prestiti da trasformare poi in acquisti. La Roma a gennaio non è stata soltanto Grenier e Doumbia, Jonathan Silva e Ibarbo. La Roma nella sessione invernale ha pescato colonne della futura squadra campione d’Italia e pezzi da novanta della sua storia recente. Evidenziamone dieci.
1997 - Candela
5 miliardi per prenderlo dal Guingamp grazie alla caparbietà di Sensi che tiene botta durante il gioco al rialzo dei francesi. Dopo il biennio Zeman ha le valigie sull'uscio, l'arrivo di Capello cambia la sua storia, e quella della Roma.
1998 - Zago
Arrivo in sordina, cresce al fianco del connazionale Aldair, titolare con Zeman e Capello. Cattivo quanto basta, tatticamente prezioso, pilastro della terza linea tricolore.
2000 - Nakata
La Roma dal Perugia prende il più forte giapponese della storia. Professionalità unica, entra a gara in corso e la cambia. Epico a Torino in uno dei capitoli più importanti della storia romanista. Esempio di serietà. Mosca bianca nel calcio, che infatti molla presto.
2003 - Dacourt
Da precario in Premier League a partner perfetto di De Rossi davanti alla difesa nel pre Pizarro. Utile, mille polmoni, amato dagli allenatori. Con la Roma si conquisterà la Nazionale francese e l’Inter di Mancini Mourinho.
2010 - Toni
Colpo di coda della gestione Sensi. Cinque mesi quasi indimenticabili. Arriva da campione del mondo e da bomber amato in Baviera da tutti meno uno, Van Gaal, che lo sbologna. La Roma che ipotizza la rimonta sull’Inter dei fenomeni, anche grazie a lui cambia marcia, corre, poi vola. Fino al frontale con la Sampdoria.
2012 – Marquinho
Mancino, arriva con Luis Enrique, gioca molto con Zeman. Non fa la storia, ma sa inserirsi e vede la porta. Nel 2014 l'Al Ittihad lo acquista per 2,8 milioni. La Roma lo aveva pagato 4.
2013 - Torosidis
Presentazione oscurata da Sabatini che in conferenza stampa parla di Zeman, che pochi giorni prima ha sganciato la bomba denunciando assenza di regole nella Roma: il boemo salta quattro dopo. E Torosidis? In conferenza disse “Zeman mi ha chiesto di attaccare”. Giocherà, ma con Andreazzoli e Garcia, quasi mai con Spalletti. Onesto mestierante.
2014 - Nainggolan
Operazione articolata. La Roma lo compra da Cellino per 19 milioni complessivi. Ci si interroga se siano troppi per un’alternativa a De Rossi, Pjanic e Strootman. Le risposte le dà in campo. Quattro anni e mezzo, che non ha mai dimenticato. Come nessuno ha mai dimenticato lui.
2016 - Perotti
Aria nuova sulle fasce. Lui ed El Shaarawy, stessa sessione di mercato. Dopo le promesse di Siviglia, l’exploit al Genoa. Subito inserito nella Roma, numeri tecnici ancora oggi importanti quando non fa i conti con lunghi stop per problemi muscolari.
2016 - El Shaarawy
Il rimpianto di averlo perso al termine della sua migliore stagione. La Roma lo rilancia quando nessuno credeva più in lui, ex enfant prodige. Ha ripreso l’azzurro e attirato i cinesi che lo hanno convinto a cifre inimmaginabili.
In the box - @augustociardi