"A Genova è una partita estremamente difficile perché giochiamo in un campo un po' piccolo contro un avversario che in casa fa sempre ottime partite. Il Genoa ha dei giocatori che sia dal punto di vista della struttura che in quello qualitativo hanno ottime prospettive. Sappiamo delle difficoltà che andremo ad affrontare e servirà una prestazione di alto livello, come i ragazzi stanno facendo. Mi aspetto una partita molto complicata".

Tante occasioni create e non portate a termine. È un discorso di cattiveria sotto porta?
"Intanto la cosa importante è che la squadra continui a creare tanto in ogni partita perché significa che il gioco è finalizzato per far male agli avversari. Nell'ultimo tocco e nella fase conclusiva dobbiamo migliorare dal punto di vista delle scelte e dal punto di vista tecnico. Ci stiamo lavorando, ma un dato che ci fortifica è anche quello dei gol segnati. Se contiamo quelli che ci hanno tolti a Empoli siamo il secondo miglior attacco e possiamo sempre fare meglio ma come è normale che sia nelle giovanili. È un difetto da migliorare per affacciarsi al calcio dei grandi".

Calcio dei grandi che ha abbracciato Mannini e il primo gol di Pisilli. Quanto fanno bene quelle lacrime?
"È stato il messaggio che ho mandato al termine della partita a Pisilli. Le sue lacrime di gioia sono state per noi l'emozione più forte. In quelle lacrime c'era il raggiungimento di un sogno, il coronamento dei sacrifici fatti e deve essere per lui come per gli altri un motivo di spinta. Quello che è successo significa essere nella direzione giusta e bisogna continuare a percorrerla senza mai fermarsi. Per noi delle giovanili sono le vittorie più grandi e la fortuna di avere una direzione sportiva che crede fortemente al settore giovanile e soprattutto un mister come Mourinho che lascia le porte aperte della prima squadra è per noi fonte di grande motivazione".