La Roma rimonta due volte la Salernitana ma non va oltre il pareggio per 2-2 nella sfida valida per la 36esima giornata di campionato. Dopo il triplice fischio, il tecnico della formazione ospite, Paulo Sousa, ha parlato ai microfoni dei cronisti. Queste le sue dichiarazioni:
POST PARTITA
SOUSA A DAZN
La partita di oggi identifica lo spirito della squadra e certifica la salvezza ottenuta.
“Abbiamo fatto cambiare modulo alla Roma perché era in grossissima difficoltà, abbiamo controllato il gioco e lì dobbiamo crescere. Venire all’Olimpico e giocare con questo pubblico non è facile, ma dobbiamo crescere e mantenere il risultato avendo il pallone tra i piedi. Oggi l’abbiamo fatto, ora dobbiamo avere continuità. Abbiamo finito con tre attaccanti perché vogliamo vincere, questa è la mia mentalità. Ovunque andiamo possiamo competere a prescindere dal risultato. Abbiamo concesso pochissimo, prendendo due gol sulle seconde palle dopo i piazzati. Anche quando l’avversario spinge dobbiamo mantenere la concentrazione e il possesso palla”.
Il gol di Candreva era una giocata provata in allenamento?
“I centrali della Roma sono molto forti sul gioco aereo, soprattutto in verticale. Abbiamo provato questi tagli e oggi ci sono riusciti grazie alla profondità che abbiamo creato attraendo i difensori avversari. Coulibaly sta crescendo molto nella costruzione, sta diventando un calciatore importante in vari aspetti. I giocatori capiscono che possiamo controllare gli avversari anche con il pallone tra i piedi”.
Stai migliorando tanti calciatori tra cui Kastanos. Dove può arrivare questo calciatore? È un interno o un quinto?
“Più interno che quinto, ma si intende molto bene con Candreva. Loro due sanno palleggiare, velocizzare e gestire il pallone. Kastanos ha un tiro importante, è come avere un uomo in più per palleggiare all’interno del campo. Inoltre sta lavorando tantissimo sulla fase difensiva e sulla concentrazione. È una gioia averlo in rosa per un allenatore”.
Da quando è arrivato lei tre vittorie, nove pareggi e solamente due sconfitte.
“L’idea è sempre quella di vincere le partite, voglio creare una cultura di vittoria e per farlo dobbiamo attaccare e creare occasioni. L’inizio del processo è stato difficile perché avevamo bisogno di risultati, ho cercato di dare meno complessità possibile nel nostro gioco offensivo, ma con concetti chiari e semplici per poter arrivare in area il più spesso possibile con distanze corte tra i reparti. In rosa ho attaccanti forti che devono essere alimentati e per farlo serve una costruzione dal basso. Non l’ho potuto far subito perché prima servivano i risultati. Quando sono arrivati abbiamo introdotto maggiore complessità nei nostri schemi offensivi e ora la squadra sta crescendo tantissimo e competiamo anche contro squadre forti come quella della Roma”.
Era più forte lei o Di Biagio (presente in studio come commentatore, ndr)?
“Più forte lui”.
Quando giocavamo insieme non voleva che lanciassi il pallone, come invece è accaduto oggi in occasione del gol. Lui voleva sempre avere il pallone tra i piedi.
“Non è vero (ride, ndr). I miei lanci erano di esterno, soprattutto alla Juventus”.
SOUSA IN CONFERENZA STAMPA
Mourinho ha detto che avete giocato una finale...
"Pirola era stanco, Gyomber anche. Candreva era un cambio tattico. Su Mourinho, lui sta lavorando da due anni. Io voglio creare una cultura vincente e non c’è niente di meglio di poter competere con questo contesto e con una squadra come la Roma con uno stadio pieno".
Sulle palle inattive.
"La Roma dall’anno scorso è la squadra che fa più gol da palle inattive, con tiratori straordinari e saltatori aggressivi che attaccano agli spazi. Noi abbiamo difeso alla grande. Lavoriamo da diverso tempo su queste situazioni e devo dare i meriti ai miei. Dobbiamo crescere, stiamo difendendo abbastanza bene. Nel secondo tempo loro hanno messo dei giocatori freschi che hanno cambiato la partita, mentre noi non potevamo".
Sui margini di crescita.
"Io penso sempre ad aiutare a crescere i giocatori. Loro sono sempre disponibili a percepire i tempi, gli spazi e hanno intesa. Questo mi fa piacere perché i big stanno crescendo, io penso solo alla loro crescita. Nella difficoltà in trasferta con un pubblico come quello di Roma che ti spinge noi dobbiamo cercare di tenere il possesso. Possiamo controllare meglio il gioco con più possesso palla".
Sulla rissa finale e sulla penalizzazione nei confronti della Juventus.
"C’erano due squadre che volevano vincere. Zalewski ha fatto un brutto fallo ma era l’unico modo per bloccare Dia. Dobbiamo essere più comprensivi e capire i momenti. Juve? Io dico solo che abbiamo fatto una grande partita qua".
Sui tanti pareggi.
"Come abbiamo pareggiato con l’Inter potevamo anche perdere, altre che abbiamo pareggiato le potevamo vincere. Potevamo avere un pizzico di determinazione in più. C’è potenziale, ma in qualsiasi crescita hai bisogno di infrastrutture buone. Voi pensate solo ai giocatori ma servono anche le infrastrutture per poter costruire qualcosa di solido. Io cerco di aiutare non solo in campo, ma anche il presidente per poter potenziare il futuro granata".
Quanto è stato importante entrare nel cervello di questa squadra?
"Per potenziare qualsiasi progetto conta l'importanza della città e di una tifoseria, e l'abbiamo visto oggi. Quello che ho chiesto ai ragazzi era conquistare la tifoseria per creare una chimica. Le partite che ho visto della Salernitana prima di diventare allenatore hanno visto la tifoseria sempre presente e questo è un valore aggiunto per qualsiasi squadra. Serve controllo emozionale, con una comunicazione stabile, dobbiamo educarci ed educare per potenziare un futuro di successo".
PRE PARTITA
SOUSA A DAZN
"Mourinho rappresenta un valore aggiunto per tutti gli allenatori portoghesi. Ha fatto bene e ha aperto le porte del mercato europeo e mondiale agli allenatori portoghesi. È un vincente, ha vinto in tutti i campionati sapendo adattarsi a tutte le circostanze, per questo è un allenatore bravissimo. È l'unico ad aver vinto tutte le coppe europee, per me e per i miei ragazzi sarà sfida straordinaria".