Alle ore 13.15 il tecnico della Roma Luciano Spalletti torna a parlare in conferenza stampa, alla vigilia del match di campionato contro l'Atalanta. Questo l'intervento dell'allenatore giallorosso:
Ascolta Spalletti, conferenza pre Atalanta-Roma 19.11.16" su Spreaker.
"Iniziamo con i rientri che sono Manolas e Palmieri, Totti è da valutare. Paredes oggi in gruppo. Vermaelen ha uno nuovo step lunedì, se va bene martedì è in gruppo. C'è Mario Rui che sabato prossimo se non sbaglio il 26, la Primavera gioca col Bologna qui e si sta preparando per affrontare questa partita se le cose saranno regolari gioca questa partita. Poi nella settimana successiva rientra con noi se le risposte sono positive. Florenzi e Nura proseguono il percorso riabilitativo e poi ho finito la pagina"
Pausa anomala, ha avuto Strootman e Nainggolan
E' stato fondamentale per riprendere poi un discorso di lavoro fisico in maniera corretta senza ridargli gli strappi che vanno oltre le possibilità del momento. L'attrazione che da la nazionale spesso ti porta ad andare oltre il limite. Fare cose programmate secondo me ci ha dato la possibilità di respirare e allo stesso tempo preparare questo periodo nel migliore dei modi. Le risposte sono state molto positive
L'Atalanta ha vinto 6 partite pareggiando una nelle ultime sette. E' la rivelazione del campionato?
Sì, si può parlare di una squadre forte, una delle migliori squadre in questo momento. Dobbiamo pensare di affrontare una delle migliori del nostro campionato. Lo fanno vedere i numeri, lo fa vedere il gioco che esprimono ogni volta entrano in campo. A volte questi numeri sono accompagnati da fortuna, loro se le sono meritate tutte le vittorie. Dobbiamo essere pronti a combattere, loro sono bravi nei duelli individuali, il loro mister è bravissimo e anche col Genoa faceva vedere che sotto l'aspetto dello spirito e della battaglia danno sempre il massimo e riescono attraverso i duelli individuali a creare il risultato della partita perché riescono a portarne a casa diversi di questi duelli individuali. Non dobbiamo combattere i duelli, dobbiamo affrontare e combattere respiro dopo respiro. Ci siamo preparati a farlo. Siamo disponibili a fare questa battaglia e i giocatori sono disponibili e lì noi abbiamo guadagnato qualcosa in quello che è stato il discorso generale e sopratutto nella considerazione che siamo migliorati. Nella lotta individuale, nel mestiere della lotta individuale
Florenzi garantiva il tre e mezzo, con Bruno Peres è possibile?
Secondo me sì, poi ne potevi avere di tre e mezzo uno che riparte da dietro e va a fare il mezzo davanti, con Florenzi potevo avere uno che partiva avanti e faceva il mezzo indietro. La posizione del mezzo si può raggiungere da dietro o avanti. A Peres gli puoi chiedere quella da dietro, a Florenzi la posizione del mezzo anche quella davanti. Siamo coperti, perché l’ho chiesto a Perotti, El Shaarawy e Radja lo hanno fatto. A destra è più naturale, perché il terzino che ha caratteristiche a spingere posizionarsi in mezzo viene naturale. Di là un attaccante prendeva posizione più arretrata ed è meno naturale ma le qualità ci sono, lo spirito c'è e lo hanno fatto in maniera impeccabile. Siamo a posto per quanto riguarda i giocatori. Mi piacerebbe avere Florenzi
Cosa ha provato vedendo la reazione di Dzeko?
Non ho provato niente lì perché non ha fatto il massimo dell'episodio, non ha portato a casa il massimo dell'episodio. Ha fatto vedere che il suo tallone d'Achille è ancora questo. Deve ancora imparare qualcosa in questa qualità nel saper scegliere quello che deve essere l'atteggiamento e il momento sopratutto
Ha parlato a Bruno Peres dopo l'incidente?
Si parla di tutto quello che succede ai miei calciatori e di questo si è parlato. Cosa gli interessava di preciso?
Se si è più arrabbiato o se invece non è stato un po' problema?
Era più arrabbiato lui di me, più dispiaciuto lui di me. Poi qualcosa da dirgli ce l'ho perché abbiamo la responsabilità dell'immagine della Roma noi che lavoriamo nella Roma. Farci beccare in un momento non corretto non è un segnale di bella immagine per la società per cui lavoriamo e per il nome che portiamo. Succedono anche a lei gli incidenti? Bisogna stare attenti
Allegri ha dato tre compiti alla Juve, tra cui rimanere davanti alla Roma. Lei?
Non ci avevo pensato però mi ha dato uno spunto. Se Allegri da i compiti di vittoria, di successi e di risultati, noi si fa la sintesi e per essere bravi a mirare la Juve bisogna fare come fa la Juve. Vincere le partite come lo fanno loro. Vincere quante partite vincono loro. Avere gli stessi obiettivi loro. Quanto manca per essere al livello della Juve? Se si fa come loro manca poco, se si fa di meno manca molto. Bisogna essere come loro, bisogna mirare agli obiettivi loro. Il mestiere che hanno loro per portare a casa alcuni risultati, di quella che è la bravura a cogliere l’attimo, saper poi valutare bene il momento importante. Loro sono bravi a fare questo. Si dice che non giocano un buonissimo calcio, ma se loro avranno la squadra che gioca un calcio migliore davanti aumenteranno la loro qualità. Noi bisogna ancora consolidare quello che abbiamo fatto nell’ultimo periodo. Dobbiamo sempre essere bellissimi per essere anche bravi a portare a casa i 3 punti. Si può essere bellissimi e bravi a livello individuale e mettere dentro qualcosa di proprio e personale che ci fa arrivare all'obiettivo dei 3 punti
Legare la tua permanenza all'esito del campionato potrebbe portarvi ad andare troppo tardi sui programmi?
Per meritare o ambire a un contratto bisogna meritarselo e fare risultati. Per stare alla Roma bisogna fare risultati. C’è anche la mia di valutazione, io penso che quelli che rimangono alla Roma debbano far vedere, a volte la Roma ha fatto contratti ad allenatori che ha poi mandato via dopo poco e ha dovuto pagare contratti anche dopo che li ha mandati via e non mi sembra corretto. Voglio aiutarli a non sbagliare. Sono uno che deve far vedere quello che è la qualità del lavoro. Se dopo 12 partite si deve già dire che abbiamo fatto un risultato non è così, ne abbiamo tantissime da giocare. Quello che sarà il discorso di valutazione obiettiva sarà fatto da ultimo e la società poi deve organizzarsi a prevenire tutto perché è giusto così. Deve iniziare a guardare giocatori come sta facendo, e come ha fatto. La Roma ha fatto anche buoni risultati sulla classifica e sull'organizzazione. La Roma è in crescita continua, è evidente che sta lavorando seriamente per dare più struttura alla As Roma. Poi il mio ruolo che ti sta a cuore, che lo stategli vicino ve la siete presa a cuore, vi sento sul collo, per cui è un discorso che non mi coinvolge perché poi sono i risultati, i numeri che faremo fino in fondo. Questo dipenderà dalla squadra perché da me dipende poco. Non devo gestire o comandare, la Roma è una squadra anche al di fuori di quelli che si vedono più spesso. C'è chi va in campo e chi sta fuori e fuori è altrettanto forte e tutti hanno ruoli e lavorano. Io per il ruolo che ho sto attento a dover dare più forza a chi dice cose giuste. Tento di evidenziare, a volte lascio passare le cose, le esalto o le abortisco. Il mi ruolo me lo permette. Faccio per quella che è la mia posizione. Per le altre ci sono professionisti molto forti nella Roma
Ha visto in De Rossi questa rinascita?
Secondo me fa parte della crescita di squadra. Daniele è uno che ha prodotto un servizio verso questa crescita che c'è stata e che ho tentato di sottolineare. Lavoriamo in maniera corretta e seria e i giocatori hanno pensieri più corretti e seri e più importanti per quanto riguarda l'obiettivo futuro e Daniele sta dentro queste considerazioni. Poi è chiaro che in nazionale vieni stimolato da qualcosa di nuovo ma in questa stagione è una crescita costante dall'anno scorso a quest'anno: un giocatore importante e forte che dobbiamo assolutamente continuare a stimolare per averlo in questa condizione
Come valuta la richiesta di iniziare il campionato al 13 agosto?
Ventura è uno attento, uno bravo, uno che ha già portato un modo di pensare suo e di lavorare. Siamo tutti un po' tifosi della nazionale, se ha questa esigenza bisogna tentare di accontentarlo. La nazionale è la squadra dell'Italia e tutti ne facciamo parte della nazionale. Bisogna tentare di accontentarlo nei limiti del possibile e da parta mia è quasi un sì