LAROMA24.IT - Siamo di nuovo qui, ancora per raccontare il nostro viaggio tra luoghi e testimonianze di quella che è stata la storia del capitano, Daniele De Rossi. Non è un elogio funebre, ma un piccolo viaggio di avvicinamento verso l'ultima gara della nostra Bandiera con l'intento e la voglia di stringerci un po' in un momento complicato un po' per tutti i tifosi della Roma. Con noi Leonardo Bocci e Sandro Bersani degli "Actual".
18.00 - Altre parole d'amore su Daniele De Rossi arrivano da Chef Rubio, cuoco italiano e personaggio televisivo.
Il tuo Daniele De Rossi?
"Intanto non è mio, è di tutti. Se tifi Roma e Daniele è un po' come condividere la donna con altre 100mila, 200mila persone che bazzicano Roma e che gli vogliono tutti bene. Da quando è uscita la notizia della separazione perché non mi sembra giusta la parola addio, fa specie che abbia avuto un riscontro maggiore dell'addio di Totti perché ad esempio anche i laziali gli hanno riservato uno striscione. Quando un nemico ti onora così, significa che hai lasciato qualcosa in campo e in mezzo al popolo. Le tifoserie più agguerrite hanno un occhio di riguardo per chi fa bene, anche nelle uscite pubbliche Daniele si è sempre comportato in maniera onesta, quindi ha meritato il rispetto degli avversari".
Un tuo pensiero su di lui...
"Di Daniele ho seguito tutte le apparizioni dentro e fuori dal campo, da quando era ragazzino, quando segnava di più, fino alla gomitata al Mondiale...Riuscire a vincere un Mondiale rischiando di non giocarlo, avendo il supporto di tutta la squadra, non è da pochi, in più tutti gli affari che ha avuto nel corso degli anni, che l'hanno messo in bilico nella tifoseria solita romana che non è romanista ma è del momento, ha sempre dimostrato negli anni di avere le palle ed essere uomo. Per il mio giudizio personale è l'unico capitano che ho mai avuto nella Roma. Se dobbiamo parlare di Totti, parliamo di un alieno prestato al mondo del pallone, ma se dobbiamo parlare di uomini parlo di lui".
Che pensi della situazione degli ultimi giorni...
"Non mi aspettavo un addio al calcio e alla Roma come quello di Totti, ma un'altra stagione quindi una preparazione più dignitosa all'addio, è stato un fulmine a ciel sereno. Non pensavo avrebbe smesso così, soprattutto dopo tutto quello che ha fatto per la Roma e per come l'ha mantenuta integra agli occhi del mondo. Forse è meglio così perché tutte le dimostrazioni d'affetto che sta avendo e che riceverà, che nessuno gli potrà mai togliere perché sono meritate, valgono più di qualsiasi altra squadra in cui possa andare a giocare".
17.00 - Dopo aver incontrato il dg Baioni, torniamo ancora all'Ostiamare. A raccontarci il numero 16 questa volta ci ha pensato Massimo Bonanni, attuale allenatore dell'U.16 del club ostiense, ma soprattutto ex compagno di squadra di De Rossi, nell'Ostiamare prima e nelle giovanili della Roma poi.
Che ti viene in mente di Daniele?
"Sicuramente i primi anni qui, vivevamo entrambi qui vicino ad Ostia. So perfettamente cosa vuol dire stare qui ad Ostia, e in particolar modo all'Ostiamare. Poi mi vengono in mente gli anni bellissimi nel settore giovanile della Roma, ci siamo tolti parecchie soddisfazioni. Sono bei ricordi e sono contento che lui abbia fatto quello che ha fatto. Viene ricordato soprattutto come grande uomo oltre che come grande calciatore"
Gli striscioni delle tifoserie avversarie significano che è stato un uomo vero...
"Certo, lui ha fatto una scelta importante: rimanere per sempre con la stessa maglia. Ha sempre messo la Roma davanti a tutto e credo che sia anche per questo che la gente si sia affezionata a lui, anche per la sua romanità, o non so come dite voi dato che sono dell'altra sponda (ride, ndr)"
La tua esperienza in Serie A?
"Ho iniziato in A col Palermo, poi ho fatto Lazio, Samp e infine Ascoli. C'erano altre possibilità, ma ho sempre preferito accettare progetti vincenti in Serie B piuttosto che essere uno qualunque in Serie A".
Qualche rimpianto?
"C'è stato un momento in cui la mia carriere ha avuto in picco importante, al Palermo e alla Lazio, forse potevo fare di più. Però alla fine se ho fatto quello che ho fatto è perchè me lo sono meritato. Ora sono felice di essere qui e insegnare qualcosa ai ragazzi. Abbiamo perso la finale U16 ma ci rifaremo il prossimo anno".
13.00 - Tappa obbligata in Via delle Baleniere, ad Ostia, totalmente dedicata a Daniele De Rossi.