LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) - La Roma chiude il proprio mercato in entrata con il botto: Mats Hummels è ufficialmente un nuovo giocatore giallorosso. L’esperto difensore centrale tedesco arriva a parametro zero in seguito alla conclusione dell’esperienza al Borussia Dortmund e si lega alla società capitolina con un contratto fino al 30 giugno 2025. Il calciatore va quindi a completare il pacchetto arretrato composto da Gianluca Mancini, Evan Ndicka e il nuovo arrivato Mario Hermoso.
La carriera di Mats Hummels
Nato il 16 dicembre 1988 a Bergisch Gladbach, Mats Julian Hummels è considerato sin da bambino un predestinato ed entra a soli 6 anni a far parte del settore giovanile del Bayern Monaco, il club più importante della Germania e uno dei migliori nel panorama calcistico. Un piccolo aneddoto riguarda la sua posizione in campo, dato che il ragazzo gioca fino ai 15 anni nel ruolo di centravanti: “Chi mi ha fatto cambiare ruolo? Mio papà Hermann, tecnico nelle giovanili del Bayern e per una stagione anche mio allenatore. Mia mamma Ulla era però contraria e mi preferiva centrocampista offensivo. Alla fine abbiamo trovato un compromesso: il ruolo di mediano. Con il passare degli anni sono scalato in difesa e nessuno in famiglia si è più offeso”, l’incredibile rivelazione di Mats in un’intervista del 2012 a La Gazzetta dello Sport.
Considerato di un’altra categoria rispetto ai suoi coetanei, il classe ’88 esordisce in prima squadra il 19 maggio 2007 in un Bayern Monaco 5-2 Mainz all’età di poco più di 18 anni. Il tecnico Ottmar Hitzfeld lo manda in campo al minuto 52 al posto di Martin Demichelis e quella partita sarà la sua unica presenza stagionale con i “grandi”.
Dopo aver disputato un’altra annata nella squadra B dei bavaresi, nel gennaio del 2008 si trasferisce in prestito al Borussia Dortmund e inizia a ritagliarsi spazio nelle rotazioni disputando 13 gare in Bundesliga. In estate viene riscattato per 4.5 milioni di euro e, in seguito a un’ulteriore stagione di ambientamento, nel 2009/10 l’allenatore Jürgen Klopp lo trasforma in un pilastro della squadra. Da questo momento inizia la sua splendida storia d’amore con i colori gialloneri, ricca di successi e anche di alcune cocenti delusioni. Mats vince da assoluto protagonista due campionati consecutivi battendo il suo Bayern Monaco, che però si vendicherà l’anno seguente in Champions League. Il 25 maggio 2013 si gioca a Wembley la finale della competizione europea più importante ed è un “derby” tutto tedesco tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco. La partita è bloccata sull’1-1, ma al minuto 89 accade l’episodio decisivo: Ribery scarica con il tacco per Robben, il quale si inserisce in area e anticipa con la punta del piede proprio la scivolata di Hummels, si presenta da solo davanti a Weidenfeller e non sbaglia, regalando il successo ai bavaresi.
Il dolore è logorante, ma il Borussia riesce a rialzarsi e due mesi dopo batte 4-2 gli acerrimi nemici nella finale di Supercoppa di Germania, con Mats che resta in campo per tutta la gara. Il centrale continua a mettere a referto prestazioni di livello altissimo e il commissario tecnico della Germania, Joachim Löw, lo convoca per il Mondiale del 2014 in Brasile. Il difensore è nel momento migliore della sua carriera e trascina la nazionale alla vittoria della Coppa del Mondo da leader assoluto. Il classe ’88 segna all’esordio nella vittoria per 4-0 contro il Portogallo, ma diventa davvero decisivo nei quarti di finale contro la Francia: Hummels insacca di testa la pennellata di Kroos e realizza la rete del definitivo 0-1 con cui i tedeschi accedono in semifinale. Il 13 luglio 2014 all’Estádio Jornalista Mário Filho si gioca la finale contro l’Argentina e Mats regala una prestazione da manuale del calcio. Higuain, Aguero, Messi e Lavezzi si schiantano contro di lui e al 113’ Götze segna il gol che consegna il titolo alla Germania. Hummels si laurea quindi campione del mondo e si afferma come uno dei centrali più forti del momento.
L’avventura del difensore nel Borussia Dortmund dura altri due stagioni e a partire dall’annata 2014/15 ne diventa anche il capitano. Nell’estate del 2016 torna a casa dopo oltre otto anni: il Bayern Monaco, club in cui è cresciuto, vuole rubare al BVB i migliori talenti e sborsa 35 milioni di euro per acquistarlo. Per descrivere la parentesi triennale in Baviera bastano questi dati: 118 presenze tra tutte le competizioni e in bacheca ben tre Bundesliga, tre Supercoppe di Germania e una Coppa di Germania.
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, dice Antonello Venditti nella canzone ‘Amici Mai’ e questo discorso sembra valere anche per Hummels. Dopo tre stagioni ricche di successi e caratterizzate da performance di livello sempre più alto, il Borussia Dortmund bussa alla porta del Bayern Monaco e lo riacquista per circa 30 milioni. Mats torna così in quella che può essere considerata la sua vera squadra del cuore e vi resta per altre cinque stagioni. Nonostante l’avanzare dell’età si conferma un punto di riferimento della rosa e colleziona 41 presenze nel 2019/20 (vince la Supercoppa di Germania), 48 nel 2020/21 (vince la Coppa di Germania), 32 nel 2021/22, 38 nel 2022/23 e 40 nel 2023/24.
La penultima e l’ultima annata segnano quasi una specie di rinascita e il calciatore torna a performare come nei tempi d'oro, ma a differenza delle favole purtroppo non ci sarà il lieto fine: il 27 maggio 2023 il Borussia Dortmund è a un passo dalla vittoria del campionato e basta una semplice vittoria in casa contro il Mainz per festeggiare. L’inizio della partita è scioccante e, dopo lo 0-1 degli ospiti, Haller fallisce il rigore del possibile pareggio; l’incubo continua e al 24’ il tabellone dello stadio segna 0-2. Nella ripresa arriva la reazione del BVB e al 96’ Süle sigla il 2-2, ma è troppo tardi: il match finisce in pareggio, il Bayern Monaco batte 1-2 il Colonia al minuto 89 e si aggiudica il titolo di campione di Germania all’ultimo minuto dell’ultima giornata di Bundesliga.
L’anno seguente arriva un’altra cocente delusione per Hummels e si verifica in Champions League: il centrale disputa un torneo straordinario (13 partite da titolare su 13) e trascina la squadra in finale dopo aver superato il “girone della morte” con PSG, Milan e Newcastle, l’Atletico Madrid ai quarti e di nuovo il PSG in semifinale anche grazie alla sua rete decisiva nello 0-1 del match di ritorno al Parco dei Principi. Undici anni dopo Mats ha l’opportunità di vendicarsi e di alzare al cielo il trofeo che il Bayern Monaco gli tolse, ma l’ultimo ostacolo si chiama Real Madrid, la regina della competizione. Il BVB impensierisce i Blancos e sfiora più volte il vantaggio, ma nella ripresa esce tutta la forza degli spagnoli e Carvajal e Vinicius puniscono i tedeschi. Mats perde così la sua seconda finale di Champions League (anche questa giocata a Wembley) e resta ad oggi la sua ultima partita disputata.
Soffermandoci sul percorso in nazionale, Hummels vince nel 2009 l’Europeo Under 21 ed esordisce con la selezione maggiore il 13 maggio 2010 in occasione di un Germania 3-0 Malta. Sono ben 78 le presenze collezionate nell’arco della sua carriera e spiccano le partecipazioni a Euro 2012, 2016 e 2020 (13 partite disputate in totale) e ai Mondiali del 2014 (vinto da super protagonista con 6 presenze e 2 gol) e del 2018.
Terminata l’esperienza 2.0 al Borussia Dortmund (508 presenze in totale, secondo nella storia dei gialloneri alle spalle di Michael Zorc), Hummels si libera a parametro zero e riceve numerose offerte: ci provano in Spagna, in Italia (Bologna), in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Arabia Saudita, ma alla fine la spunta la Roma al termine di una telenovela durata mesi.
Le caratteristiche tecnico-tattiche: ecco cosa Hummels può dare alla Roma
Come descrivere l’acquisto di Mats Hummels? Basta vedere i suoi trofei in bacheca: 6 Bundesliga, 6 Supercoppe di Germania, 1 Coppa di Lega tedesca, 3 Coppe di Germania, 1 Mondiale e 1 Europeo Under 21. La Roma si è assicurata un campione abituato a vincere, un vero leader difensivo che darà consigli utilissimi a tutti i suoi compagni di reparto.
Paragonato al Kaiser Franz Beckenbauer, il suo idolo era Gerard Piqué (“È il mio punto di riferimento, è deciso in difesa e a suo agio nell'uscire con il pallone durante la costruzione”) ma ha sempre ammirato Zinedine Zidane (“Mi piacerebbe essere come lui, ma la qualità non è quella. È impossibile per me raggiungere la sua eleganza”).
Alto 191 centimetri e di piede destro, Hummels è il classico stopper vecchio stampo (fortissimo in marcatura, nei contrasti, negli intercetti e nei duelli aerei), ma allo stesso tempo presenta caratteristiche tipiche del calcio moderno come l’elevatissima qualità nella gestione del pallone e nella costruzione dal basso. Inoltre dal punto di vista caratteriale è un vero e proprio trascinatore e può essere definito come il comandante per eccellenza, non solo della difesa bensì di tutta la squadra. La sua enorme influenza nello spogliatoio non va sottovalutata e potrebbe rivelarsi decisiva nel corso della stagione.
Per quanto riguarda il modulo, l’inserimento di Hummels può permettere a mister De Rossi di variare e passare dalla difesa a 4 a quella a 3 a seconda della preparazione della partita: in caso di una linea a 4 il calciatore tedesco giocherebbe sul centrodestra, mentre a 3 sarebbe il perno centrale.
Il valore del giocatore è indiscutibile (625 presenze tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco e 78 con la Germania), ma in molti si domandano se sia ancora in grado di giocare ad alti livelli per via dei suoi 35 anni che lo hanno ovviamente depotenziato sotto alcuni aspetti come ad esempio la velocità (anche se il clamoroso recupero contro Kylian Mbappé lanciato a tutta velocità in un Germania-Francia di Euro2020 resta un capolavoro da esporre al Louvre di Parigi). La risposta, come sempre, la dà il campo e in questo caso è piuttosto chiara: vincitore di tre premi MVP nella scorsa edizione della Champions League (contro il Milan nella fase a gironi e nelle due semifinali contro il PSG), inserito nella top 11 della competizione e tra i 30 candidati alla vittoria del Pallone d’Oro.
Scendiamo più in profondità con l’analisi. Prendendo in considerazione tutti i calciatori che hanno militato nella Champions League 2023/24 Hummels è stato primo per numero di presenze (13), minuti giocati (1170), palloni recuperati (120, 38 in più di Schlotterbeck secondo), tackle (57, 18 in più di Camavinga secondo), tackle vinti (37), disimpegni tentati (66) e percentuale di duelli vinti (72% su 110 duelli totali); addirittura secondo per distanza coperta (129.7 km, solo Kimmich ha fatto meglio); nono per passaggi tentati (694) e decimo per passaggi completati (619).
Soffermandoci, invece, solamente sui difensori centrali si è piazzato al primo posto in classifica per passaggi che rompono la linea di pressione avversaria (133 e al quarto posto, al pari di Marquinhos, c’è anche l’altro nuovo acquisto della Roma Mario Hermoso con 118) e ha messo a referto numero mostruosi anche per quanto riguarda contrasti (4.08 a partita, 99esimo percentile), contrasti vinti (2.23, 99esimo percentile), intercetti (1.92, 95esimo percentile) e salvataggi (5.31, 89esimo percentile). Inoltre, nonostante sia un difensore aggressivo e duro, ha commesso solamente 13 falli in tutta la Champions League.
In 626 partite tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco ha siglato 46 reti, dimostrando di avere un buon feeling con il gol: “Se mi sento sprecato come difensore? No, ma fino ai 15 anni ero attaccante e qualcosa è rimasto”. Mats è un centrale molto corretto, pulito negli interventi e astuto, tanto che in 442 presenze in Bundesliga ha rimediato solamente 53 cartellini gialli, 1 doppia ammonizione e 2 espulsioni dirette.
L’unico dubbio sul suo rendimento può essere legato alle condizioni fisiche, dato che avendo svolto la preparazione atletica da solo avrà sicuramente bisogno di tempo per ritrovare il ritmo partita. Ovviamente, considerando anche l’età, Hummels non potrà giocare tutti i match della stagione, motivo per cui dovrà essere bravo mister De Rossi a centellinarlo per evitare infortuni (il più grave in carriera fu nella stagione 2008/09 quando si procurò la rottura parziale del legamento collaterale della caviglia e rimase ai box da gennaio a maggio).
La Roma apre le porte al suo nuovo leader: ecco Mats Hummels, l’erede del Kaiser Beckenbauer che ha dominato l’ultima Champions League.