Nelle ultime ore si è acceso un piccolo caso riguardante il dipartimento medico della Roma. Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano La Repubblica, il club si starebbe interrogando sul futuro di Roberto Vannicelli, il nuovo responsabile sanitario con una lunga esperienza nel mondo del volley. Da una semplice battuta "La pallavolo è un'altra cosa, non è il calcio" sarebbero poi iniziati i primi dubbi sull'ingaggio di professionisti che non hanno mai avuto a che fare con il calcio. Inoltre non sarebbero passati inosservati i malumori dei calciatori, che avrebbero coinvolto anche la figura di Emanuele Gregorace, il nuovo medico sociale.
Da Trigoria arrivano però secche smentite: la Roma è soddisfatta del lavoro svolto dai nuovi arrivati e non ha mai pensato a un'eventuale sostituzione, confermando piena fiducia in loro.
Successivamente all'interno dell'articolo ci si sofferma sui tagli effettuati nel settore giovanile dalla CEO Lina Souloukou su richiesta del presidente Dan Friedkin. Tutti i ragazzi dall'Under 14 in giù sarebbero stati costretti a pagare di tasca propria il certificato di idoneità sportiva, permettendo così alla società di risparmiare 7.000 euro all'anno. Anche in questo caso la Roma fa sapere che le visite mediche per il settore giovanile (specialmente per gli Under 14, ma anche gli Under 18) vengono fatte in maniera autonoma ed è una pratica messa in atto da quasi tutte le società di Serie A. Il motivo è legato al fatto che un ragazzo sotto i 14 anni può praticare contemporaneamente due sport differenti con uno stesso certificato di idoneità sportiva. Inoltre la Regione Lazio, come la Lombardia, esenta tutti gli sportivi praticanti attività agonistica di età inferiore ai 18 anni e gli sportivi disabili dal pagamento del ticket di 50.15 euro.
LR24