LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – La Roma continua a impressionare sul mercato e nella giornata odierna è arrivata l’ufficialità del colpo in entrata più importante di questa stagione: Matias Soulé è un nuovo giocatore giallorosso. Il talento argentino classe 2003 lascia la Juventus a titolo definitivo e al termine di una lunga trattativa si trasferisce nella Capitale per 25.6 milioni di euro (pagabili in quattro esercizi) più 4 di bonus (2 facilmente raggiungibili e 2 difficilmente realizzabili) e il 10% sulla futura rivendita. L’esterno offensivo ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2029, mettendo nero su bianco la sua volontà di giocare alla corte di mister Daniele De Rossi e al fianco dei suoi grandi amici Leandro Paredes e Paulo Dybala.
La carriera di Matias Soulé
Nato il 15 aprile 2003 a Mar del Plata (Argentina), Matias Soulé Malvano muove i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili dell’Argentinos Juniors, del Club Atlético Kimberley e del Vélez Sarsfield (“Il mio sogno è sempre stato quello di giocare per un club di Buenos Aires, soprattutto nel Velez”).
Nel febbraio del 2019 va in scena in Algarve un torneo delle nazionali Under 16 e tra le partecipanti c’è proprio l’Argentina di Soulé: l’Albiceleste affronta Portogallo, Germania e Olanda e Matias si afferma come uno dei migliori talenti della competizione. Qui si iniziano a intravedere sprazzi chiarissimi della sua qualità e numerosi top club europei bussano alla porta. Intanto il Velez punta a blindare il calciatore, ma non avendo compiuto 16 anni non può ancora firmare un contratto da professionista. La famiglia di Soulé spinge però per il trasferimento in Europa e rifiuta la proposta del club argentino scatenando l’ira della società e dei tifosi. Il giovane diventa vittima di un folle linciaggio mediatico e riceve un quantitativo di minacce talmente elevato che è costretto a rifugiarsi all’interno della struttura che ospitava i ragazzi del Velez senza poter mai uscire. Soulé resta svariati mesi fuori rosa e viene considerato un traditore, ma la svolta arriva in seguito a una chiamata della Juventus. “Vidi Matias dal vivo per la prima volta in un Velez-Boca del campionato argentino Under 12, lui aveva 11 anni e già giocava sotto età – rivelò in un’intervista a Tuttosport Matteo Tognozzi, ex capo scout dei bianconeri -. Successivamente si mise in mostra con l’Argentina durante un torneo in Algarve ed erano presenti gli osservatori di tutto il mondo. Nel momento del grande salto in Europa, grazie al rapporto costruito negli anni precedenti, Soulé ha voluto soltanto la Juventus nonostante almeno 10/12 top club fossero pronti a far carte false per lui”.
A confermare le parole dell’ormai ex dirigente della Juventus fu lo stesso Soulé in un’intervista a Sportweek: “Ero a una grigliata con mio padre e il mio procuratore mi rivelò i club europei che mi avrebbero voluto. Nonostante mi disse di scegliere con calma, dopo dieci minuti risposi ‘la Juve’”. Ai microfoni del sito di Gianluca Di Marzio, invece, si soffermò sulle numerose critiche ricevute dai tifosi argentini per quel trasferimento: “Quando mi sono trasferito dal Velez alla Juventus c'è stato un po' di casino. In Argentina credevano che non avrei fatto bene in bianconero e che avrei smesso con il calcio. C'era una radio di Buenos Aires che diceva che sarei andato in Italia ad addestrare i delfini per gli spettacoli di intrattenimento acquatico…”.
L’inizio dell’avventura a Torino si rivela però piuttosto complicato: “Arrivai nel 2020 e mi feci subito male al quadricipite. Tornai e il fine settimana in cui avrei dovuto giocare il COVID-19 iniziò a diffondersi. Inoltre mi infortunai nuovamente e quindi dopo ben sei mesi non avevo ancora giocato una partita”. L’esordio con la Primavera della Juventus arriva il 3 ottobre 2020 nella vittoria per 1-0 contro il Milan e lascia subito il segno con un assist decisivo dopo appena 14 minuti dal suo ingresso in campo. Matias inizia a giocare con grande continuità e chiude la sua prima stagione in bianconero con 5 reti e 5 passaggi vincenti in 30 partite.
Nell’annata seguente l’argentino entra a far parte della Next Gen, ovvero la seconda squadra della Juventus che milita in Serie C: la difficoltà si alza, ma Soulé dimostra di essere già pronto per lo step successivo. Ancor prima di debuttare in prima squadra, il commissario tecnico dell’Argentina Lionel Scaloni decide di convocarlo per le sfide contro Uruguay e Brasile, valide per le qualificazioni al Mondiale del 2022 in Qatar. Il 30 novembre 2021 è invece il giorno dell’esordio con la Juventus dei grandi e Massimiliano Allegri lo manda in campo nei minuti di recupero della sfida di campionato contro la Salernitana vinta per 0-2. La scena si ripete due giornate dopo, quando entra all’87’ in Venezia-Juventus sul punteggio di 1-1 per provare a conquistare la vittoria. La stagione 2021/22 si conclude con 40 presenze con la Next Gen (di cui 6 in UEFA Youth League, arricchite da 2 reti e 3 assist in appena 440 minuti) e 2 con la prima squadra.
Nel 2022/23 entra in pianta stabile nella rosa di Allegri e riesce a ritagliarsi anche alcune chance da titolare: sono 19 le partite giocate e, oltre a esordire in Champions League e in Europa League, trova la sua prima rete in Serie A in un successo casalingo per 4-2 contro la Sampdoria, diventando così il primo 2003 a segnare con la maglia bianconera.
In estate la Juventus decide di mandarlo in prestito secco al Frosinone di Eusebio Di Francesco per garantirgli maggiore minutaggio e proprio in Ciociaria l’attaccante argentino mette in mostra tutte le sue qualità. L’impatto è devastante e nelle prime 8 gare timbra il cartellino in 5 occasioni e fornisce anche un assist. Nel corso del campionato i gialloblù faticano a ottenere risultati, ma Soulé risulta essere sempre tra i migliori in campo grazie alle sue giocate sopraffine. Il classe 2003 non riuscirà a salvare il Frosinone, ma nonostante la retrocessione nella serie cadetta mette a referto 11 reti (primo nella storia del club a segnare più di 10 gol in una singola stagione in Serie A) e 3 passaggi vincenti alla sua prima vera annata da protagonista ad alti livelli.
La Roma si innamora di Soulé e nell’attuale sessione estiva di calciomercato decide di affondare il colpo. Il calciatore è seguito con grande attenzione anche in Premier League (Leicester in primis), ma la sua volontà è chiara: la priorità è il trasferimento in giallorosso. I capitolini trovano subito l’accordo con l’argentino e, dopo una trattativa complicata, convincono la Juventus a privarsi di uno dei suoi gioielli.
Per quanto riguarda l’Argentina, Soulé non ha ancora esordito con la nazionale maggiore e attualmente milita nell’Under 23, con cui ha realizzato un clamoroso gol di esterno sinistro nell’amichevole vinta per 2-4 contro il Messico. Nonostante sia nato a Mar del Plata, avrebbe potuto vestire la maglia dell’Italia dato che la madre e i nonni sono discendenti di emigranti italiani, ma alla fine scelse l’Albiceleste: “Mi sento argentino, sono nato lì e il cuore mi dice sempre Argentina – disse a Sport Mediaset -. Ho parlato con Spalletti e gli ho detto la verità, ovvero che io mi sento argentino”.
Le caratteristiche tecnico-tattiche e la convivenza con Paulo Dybala: ecco cosa Soulé può dare alla Roma
L’acquisto di Soulé è una mossa davvero interessante sia per il presente sia per il futuro della Roma. Nonostante sia ancora molto giovane, il classe 2003 conosce perfettamente la Serie A e può inserirsi sin da subito nello scacchiere tattico di De Rossi. Nella sua esperienza al Frosinone ha dimostrato di essere pronto per una sfida maggiormente impegnativa e il club giallorosso può rappresentare la piazza perfetta per lui. Avendo solamente 21 anni non ha ancora raggiunto la piena maturità calcistica, ma con l’aiuto dei suoi amici Paredes e Dybala l’ambientamento risulterà più semplice e, allenandosi con calciatori di alto livello, dal punto di vista tecnico può solamente migliorare.
Soulé è un’ala destra a cui piace rientrare sul proprio mancino per dialogare con i compagni e calciare verso la porta avversaria, ma può giocare anche da trequartista, da seconda punta e anche da mezzala offensiva (parola di Di Francesco e di Guido Angelozzi, direttore dell’area tecnica del Frosinone). “Nel 4-2-3-1 mi trovo bene in tutti e tre i ruoli. Nel Velez ad esempio giocavo a sinistra; quello in mezzo, da 'sottopunta', è il mio preferito - disse Soulé in un'intervista a Ultimo Uomo -. Giocare a destra mi viene più naturale, da lì posso ricevere il pallone ed entrare dentro al campo con il mio sinistro. Mi sento più libero”.
L’argentino è quindi la pedina perfetta in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1, ma nella testa dei tifosi c’è un grande dubbio: Soulé e Dybala possono giocare insieme? La risposta è assolutamente sì. Nonostante le caratteristiche tecniche siano simili, Matias preferisce partire da una posizione più larga rispetto al numero 21, il quale invece tende a ricevere il pallone nella zona centrale della trequarti offensiva. Inoltre i due calciatori si comportano in maniera differente sia in fase di possesso sia in quella di non possesso: la Joya gioca spesso vicino al centravanti (da seconda punta), mentre Soulé parte dalla mattonella di destra; quando bisogna difendere Dybala affianca l’attaccante per schermare le linee di passaggio, mentre Matias è più incline al sacrificio e nel Frosinone ha ricoperto quasi il ruolo di quarto di centrocampo. La convivenza è quindi possibile e solamente con il lavoro potrà essere migliorata. Piccola curiosità: i due giocarono insieme in occasione di Salernitana-Juventus, partita che segnò il debutto di Soulé in Serie A (30 novembre 2021). Matias entrò al 94’ e un minuto più tardi proprio Dybala fallì il rigore del possibile 0-3.
Soulé ha una visione di gioco davvero invidiabile e ama le imbucate e le verticalizzazioni per il centravanti. Dotato di una buona velocità e soprattutto di un’incredibile rapidità negli spazi stretti, ha una sensibilità nel piede sinistro fuori dal comune e riesce ad avere quasi sempre la palla attaccata al piede. Ciò che sorprende è la tranquillità con cui gioca, accompagnata dalla forte personalità mostrata nei momenti delicati delle partite.
Soffermandoci sulla stagione 2023/24 di Matias Soulé, i dati raccolti da DataMB ci forniscono un quadro davvero dettagliato del giocatore: prendendo in considerazione le ali Under 21 che militano nei top 5 campionati europei possiamo vedere che il classe 2003 figura in prima posizione per passaggi chiave (ben 34, superiore anche ai numeri di calciatori come Florian Wirtz, Cole Palmer, Phil Foden, Bukayo Saka, Savio e Gabriel Martinelli), passaggi lunghi, passaggi filtranti (14, terzo in classifica considerando tutti i calciatori delle cinque leghe europee più importanti), assist che hanno portato a un tiro e duelli offensivi. Inoltre Matias è secondo per reti realizzate, expected goals (gol attesi), precisione nei cross, dribbling (102, due in meno di Savio), tiri, passaggi progressivi, passaggi verso l’area di rigore e intercetti. Numeri davvero folli considerando che sono stati realizzati all’interno di una squadra che si è piazzata al diciottesimo posto in classifica ed è retrocessa. Estro e tanta, tantissima qualità al potere: “Una parola per descrivere il Matias calciatore? Fantasia”, disse in un’intervista a Sportweek.
Per descrivere il calcio di Soulé basta un dato: nella passata stagione è stato l’unico calciatore dei top 5 campionati europei a creare oltre 80 occasioni (82) e a completare più di 80 dribbling (102). Considerando tutti gli esterni delle cinque leghe più importanti, Soulé risulta secondo per duelli offensivi (559), terzo per passaggi filtranti (62) e quarto per dribbling tentati (290) e passaggi chiave (34).
Tra le ali della Serie A della stagione 2023/24 figura al primo posto per duelli vinti, passaggi chiave, assist che portano a un tiro, passaggi, passaggi corti e passaggi filtranti; secondo invece per expected goals, passaggi progressivi, dribbling, tiri e reti di testa.
In cosa deve migliorare? La risposta la diede Guido Angelozzi: “Gli manca ancora un po’ di cattiveria per andare a fare gol”. Un’altra area in cui può affinarsi è sicuramente il maggior utilizzo del piede destro.
Paragonato in Argentina ad Angel Di Maria (“Soulé è fortissimo, ha un talento incredibile. Bisogna lasciarlo lavorare senza mettergli fretta”, il pensiero del Fideo) per stile di gioco e abilità sui calci piazzati, l’idolo di Soulé è Dybala (“È un genio in tutti i sensi, fuori e dentro al campo”, le sue parole in un’intervista a La Capital di Mar de la Plata). Proprio il numero 21 giallorosso, coadiuvato da Leandro Paredes, è stato l’asso nella manica utilizzato dalla Roma per concretizzare il trasferimento di Matias nella Capitale: “Ci vediamo spesso, stanno sempre al mio fianco – disse Soulé ai microfoni del portale calciomercato.it -. Se mi hanno detto di venire alla Roma per giocare con loro? Sì, ma solo scherzando”. Alla fine, però, lo scherzo è diventato realtà…