LAROMA24.IT - Iraniano, classe 1995, Sardar Azmoun potrebbe vestire giallorosso con circa due anni di ritardo. L'attaccante ora al Bayer Leverkusen è stato seguito dalla Roma anche due anni fa, quando la scelta di Tiago Pinto ricadde su Eldor Shomurodov. Bomber implacabile in Russia, dove ha vestito le maglie di Rubin Kazan, Rostov e soprattutto Zenit St. Pietroburgo. Con la maglia della big russa ha segnato 52 gol in 79 presenze in campionato, 62 su 104 totali in quattro stagioni considerando tutte le coppe. Nel gennaio del 2002 è passato al Bayer Leverkusen per 2,5 milioni, ma il grande salto non ha dato i frutti sperati: 5 gol in due stagioni, in 44 presenze totali. Un bottino magro, che non ha dato seguito a quanto di buono fatto vedere in Russia. Con la maglia della nazionale iraniana i numeri sono da trascinatore: 45 le reti segnate nelle 71 presenze collezionate. A gennaio sarà impegnato in Coppa d'Asia e il match di esordio sarà il 14 gennaio contro Palestina.
Al momento l'attaccante individuato da Tiago Pinto per rinforzare l'attacco giallorosso è fermo per infortunio: un problema muscolare lo ha tenuto fuori nelle prime due partite di Bundesliga e probabilmente ne avrà per diverso altro tempo, visto che secondo quanto riferisce Kicker.de sarebbe stato fuori per due mesi dalla data dell'infortunio, quindi si parlerebbe di settembre. Su di lui era tornato forte l'interesse dello Zenit e c'era anche il Milan, che lo aveva messo nel mirino per il ruolo di vice-Giroud. Anche durante la scorsa stagione ha accusato dei problemi muscolari che gli hanno fatto saltare 10 partite di campionato.
Tecnicamente parlando, Azmoun è un profilo che fa della propria velocità, dell'esplosività e del gioco aereo i propri punti di forza, è una prima punta con un ottimo bagaglio tecnico, tutt'altro che egoista all'interno dell'area di rigore come dimostrano i numerosi assist confezionati per i propri compagni di reparto. Finito in fondo alle preferenze di Xabi Alonso, tecnico attuale del Bayer Leverkusen. Nei suoi anni migliori in Russia era stato soprannominato "Messi iraniano", per qualità espresse in campo, ma anche perché è l'iraniano ad aver conseguito maggior successo lontano dalla propria nazione. È attualmente il più giovane iraniano ad aver segnato in Champions League. Fuori dal campo è noto per le forti prese di posizione contro il governo iraniano a seguito di numerosi episodi di violenza subiti dalle donne iraniane, in particolare dopo l'omicidio Mahsa Amini.