L’identikit: chi è Romelu Lukaku? La macchina da gol che “adora Mourinho e andrebbe contro un muro per lui”

30/08/2023 alle 11:53.
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LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Habemus centravanti. Dopo mesi di attesa, la Roma ha il suo nuovo attaccante: è Romelu Lukaku, in arrivo dal Chelsea con la formula del prestito secco oneroso (7 milioni di euro). I Friedkin e Tiago Pinto hanno regalato ai tifosi giallorossi un colpo davvero pazzesco, assicurandosi, anche solamente per una stagione, un bomber di livello mondiale da oltre 350 reti tra i professionisti.

LA CARRIERA DI LUKAKU

L’inizio in patria, la Premier League e gli incroci con Mourinho

Romelu Menama Lukaku Bolingoli nasce ad Anversa il 13 maggio 1993 e la sua infanzia è tutt’altro che semplice. La famiglia naviga in cattive acque dal punto di vista economico, tanto che spesso non vi sono elettricità, acqua calda e cibo in casa. “All’età di sei anni feci una promessa a me stesso - rivela in un’intervista a The Players' Tribune -. Un giorno tornai a casa da scuola e trovai mia mamma in lacrime. Così alla fine le dissi: 'Mamma, vedrai che cambierà. Giocherò a calcio nell'Anderlecht e succederà presto”.

Detto, fatto. Dopo essere cresciuto nel Rupel Boom, nel KFC Wintam e nel Lierse SK, nel 2006 entra nel settore giovanile dell’Anderlecht ed esordisce in prima squadra a 16 anni nel delicatissimo spareggio per il titolo contro lo Standard Liegi (24 maggio 2009). Il primo gol tra i professionisti arriva ad agosto contro lo Zulte Waregem e diventa il più giovane marcatore di sempre nella Jupiler Pro League. Nella stessa stagione vince il campionato e il titolo di capocannoniere (15 reti in 25 partite) e inoltre mette a segno 4 gol in 10 gare di Europa League. Nell’annata 2010/2011 sigla 20 reti in 50 match, numeri che convincono il Chelsea a sborsare 15 milioni di euro per assicurarsi il giovane centravanti belga.

Lukaku fatica ad imporsi in prima squadra, motivo per cui viene ceduto in prestito al West Bromwich Albion dopo appena un anno. Romelu mette in mostra tutte le sue qualità e realizza 17 gol (tra cui una tripletta al Manchester United) in 35 sfide. Terminata la sua avventura con il WBA, il classe ’93 torna al Chelsea e incontra per la prima volta José Mourinho. Il loro rapporto non decolla e inoltre l’attaccante fallisce il rigore decisivo nella Supercoppa Europea, regalando la vittoria al Bayern Monaco.

Dopo appena tre partite sotto la guida del portoghese, Lukaku viene mandato in prestito all’Everton: segna 15 gol e convince i 'Toffees' a puntare su di lui pagando circa 35 milioni di euro. Con il club di Liverpool diventa devastante e sigla 87 reti in 166 partite, praticamente una ogni due gare. La stagione 2016/2017 è quella della consacrazione (25 gol in campionato e nomination nella top 11 della Premier League) e il Manchester United decide di acquistarlo per 85 milioni proprio su richiesta di Mourinho, con il quale non si era lasciato benissimo.

La musica cambia e i problemi con lo Special One sembrano acqua passata: nella prima stagione con i Red Devils segna 27 reti, di cui 9 nei primi 10 match. Nell’annata seguente, invece, Mou viene esonerato a dicembre e il centravanti fatica a trovare la via del gol (solo 15 marcature).

Il trasferimento all’, il nuovo flop al Chelsea e la seconda parentesi in nerazzurro

Nell’estate del 2019 arriva la chiamata dell’, che decide di portarlo in Italia per circa 75 milioni di euro (acquisto più costoso nella storia del club). Sotto la guida di Antonio l’attaccante belga si trasforma in uno dei migliori al mondo. I numeri realizzativi sono spaventosi: 34 gol il primo anno, 30 il secondo. In nerazzurro 'Big Rom' vince lo Scudetto nel 2020/2021, viene nominato “Miglior giocatore della Serie A” e forma una coppia d’attacco da sogno con Lautaro Martinez.

Dopo i due anni trascorsi all’ Romelu riceve la chiamata che aspettava: il Chelsea lo rivuole. L’obiettivo del classe ’93 è di prendersi la sua rivincita nel club che lo ha portato nel calcio che conta e in cui ha fallito, motivo per cui accetta volentieri di tornare. I Blues lo pagano 115 milioni di euro ma, dopo un ottimo inizio, trova sempre meno spazio e manifesta la volontà di tornare all’.

Il suo desiderio si concretizza nell’estate successiva, ma questa volta con la formula del prestito secco oneroso. Lukaku segna all’esordio in campionato contro il Lecce, ma i numerosi infortuni e la presenza di un calciatore esperto come Edin ne limitano il suo minutaggio e rimane spesso ai box. Dopo aver pienamente recuperato dai problemi fisici ritorna in forma e nelle ultime otto giornate di campionato mette a referto 7 reti e 4 assist.

Terminato il prestito, il belga fa ritorno al Chelsea per poi essere ancora ceduto a titolo temporaneo, ma questa volta alla Roma. Ora Lukaku potrà mettersi nuovamente in mostra e sotto la guida di Mourinho potrebbe cancellare le ultime annate deludenti e ritornare il vero 'Big Rom'.

Il rendimento con la nazionale

Quando si parla di Lukaku è impossibile non parlare del suo rendimento in nazionale. Il nuovo centravanti della Roma è infatti il miglior marcatore della storia del Belgio con ben 75 reti in solamente 108 presenze, per una media di una ogni 92 minuti di gioco, praticamente una a match. Il classe ’93 debutta con la nazionale maggiore nel 2010 e negli anni seguenti diventa una colonna imprescindibile per ogni . Lukaku è un uomo dai gol pesanti, infatti ha messo a segno 5 gol al Mondiale, 6 all’Europeo e 10 in Nations League.

IL RAPPORTO A DUE FACCE CON MOURINHO TRA “TESTATE” E “ADORAZIONE”

Lukaku ha già incrociato José Mourinho in due occasioni e alla Roma lavoreranno insieme per la terza volta dopo le parentesi al Chelsea e al Manchester United. Il loro rapporto però non è stato tutto rose e fiori, bensì ha vissuto momenti di grande tensione, soprattutto ai tempi dei Blues.

Lo Special One allena Romelu nel club londinese nella stagione 2013/2014 e il tecnico lo manda in campo solamente tre volte prima di cederlo all’Everton nella stessa estate. Lukaku vive uno dei suoi momenti peggiori e si rende protagonista in negativo della Supercoppa Europea, sbagliando il rigore decisivo e permettendo così al Bayern Monaco di alzare il trofeo. Pochi mesi dopo il trasferimento ai 'Toffees' l’attaccante torna a parlare del suo rapporto con Mourinho e non risparmia le critiche: "Le difficoltà iniziali con Mourinho erano legate al fatto che io volevo giocare e credevo di meritarmelo. Lui invece pensava che io non fossi pronto. Era la tipica situazione in cui un giovane calciatore vuole giocare per mettersi in gioco, mentre l’allenatore aspetta che faccia un salto di qualità. Se devo essere onesto, nel mio caso, mi ero migliorato molto negli ultimi due anni e lui non credeva in questo. Perciò sono andato via". La risposta del tecnico però non si fa attendere: "Romelu è un ragazzo giovane che parla troppo. Si chieda perché oggi non è qui. Ci pensi: perché gioca nell’Everton e non nel Chelsea? E l’ultima volta che l’ho sentito gli ho chiesto esattamente questo: ‘Perché non dici il motivo per cui te ne sei voluto andare? Se ti piace parlare, parla di tutto, non parlare solo a metà. Perché sei voluto andare via dal Chelsea?’. Chiedeteglielo".

I due si ritrovano al Manchester United nell’estate del 2017: Mourinho è alla ricerca di un bomber e convince la società a puntare proprio su Lukaku, l’attaccante che era stato “bocciato” da lui stesso alcuni anni prima al Chelsea. Nell’esperienza 2.0 con il portoghese il centravanti si dimostra molto maturo e i due instaurano un rapporto bello e sincero: "Andrei contro un muro di mattoni per Mourinho e lui lo sa. Quando avevo 19 anni lui è stato molto duro con me ma ora lo capisco, è l’allenatore ideale per la mia crescita. In fondo voleva solo che migliorassi. Un tipo come lui non vuole competere per essere il numero 2, vuole sempre essere il numero 1", le dichiarazioni del numero 9 sull’allenatore.

Proprio nel 2021, in un’intervista a Sky Sport, Lukaku analizza l’evoluzione del rapporto con Mourinho, dedicandogli delle bellissime parole: "Abbiamo avuto un buon rapporto lavorativo e personale, perché lui mi ha compreso sia come uomo sia come persona. Ai tempi lui non mi aveva capito, perché ero un giovane ragazzo e non conosceva il background della mia vita. Ora invece lo conosce, sa l’uomo che sono, gli sarò sempre grato perché è stato il mio sogno da bambino essere allenato da lui. Ognuno ha il suo rapporto particolare con Mourinho. Ogni tanto facciamo a testate, ma lo adoro. E penso che mi adori anche lui".

"Quando l’ho conosciuto al Chelsea era un ragazzino, mentre a Manchester era in fase di sviluppo. All’, invece, è diventato un top", il commento di Mou.

CARATTERISTICHE TATTICHE E TECNICHE: ECCO COSA LUKAKU PUÒ DARE ALLA ROMA

Lukaku alla Roma è un colpo di una portata davvero incredibile e rappresenta il terzo capolavoro dell’era Friedkin dopo gli ingaggi di Mourinho e Dybala. L’attaccante belga rilancia le ambizioni dei giallorossi e il peso dell’attacco sarà affidato a lui, il quale dovrà provare a trascinare la squadra tra i primi quattro posti del campionato per ottenere l’accesso alla prossima edizione della . Ovviamente 'Big Rom' sarà il titolare inamovibile, con Andrea Belotti che diventerà l’alternativa. Romelu avrà bisogno di tempo, infatti non ha svolto la preparazione estiva e ha lavorato con i ragazzi dell’Under 21 del Chelsea. Considerando il suo fisico (191 cm per circa 95 kg), l’allenamento e la continuità sono due elementi fondamentali per permettergli di rendere al meglio, motivo per cui ci vorrà un po’ di pazienza.

Lukaku è un vero e proprio carrarmato che fa della forza fisica la sua caratteristica principale e grazie alla quale è in grado di fare reparto da solo e proteggere il pallone spalle alla porta. Nonostante la sua stazza, possiede una velocità impressionante in campo aperto. 'Big Rom' è un super goleador e tra club e nazionale ha messo a referto 355 reti, un numero davvero spaventoso. Sa segnare in tutti i modi: sinistro (il suo piede forte), destro, di testa, di forza e di precisione. L’unica pecca è il controllo palla, fondamentale in cui a volte fatica. Il centravanti belga permetterà a Mourinho di variare il suo gioco, infatti è abile sia nel venire incontro per dialogare con i compagni (94 assist in carriera) sia nello sfruttare la profondità grazie alla sua velocità. “Mourinho mi ha insegnato a lavorare meglio con il collettivo, sia in termini di pressing sia nel posizionamento in campo", le sue parole in un’intervista.

Lukaku sarà il riferimento offensivo della Roma e lo Special One potrà schierarlo sia come unico riferimento offensivo nel 3-4-2-1 sia al fianco di un compagno (Dybala) nel 3-5-2. In giallorosso il trentenne potrebbe formare una coppia davvero pazzesca con la ‘Joya’ e insieme avranno il compito di far sognare i tifosi romanisti. Gli obiettivi sono due: lottare per raggiungere la qualificazione in e provare a ripetere la cavalcata dall’anno scorso in Europa League, magari con un finale diverso…

Ecco chi è Romelu Lukaku, il nuovo bomber della Roma che "adora Mourinho e andrebbe contro un muro per lui".